Gleni Çaçi, coreografo dello spettacolo Hospice, è il vincitore della sesta edizione del Premio Equilibrio Roma per la danza contemporanea. Il vincitore si è aggiudicato un contributo di ventimila euro per la produzione dello spettacolo e l’invito a presentarlo all’interno del Festival Equilibrio 2014.
Il Premio speciale per il miglior interprete partecipante alla selezione finale (novità di questa edizione del Premio Equilibrio) è stato invece assegnato a Francesca Foscarini (Grandmother), che con un contributo di diecimila euro dovrà scegliere un coreografo internazionale a cui commissionare la creazione di un “a solo” che dovrà essere presentato in prima assoluta presso l’Auditorium Parco della Musica al Festival Equilibrio 2014. La Giuria di questa edizione, composta da Guy Cools, docente e drammaturgo (Belgio); Raimund Hoghe, drammaturgo, coreografo e performer (Germania); David Jays, critico di danza e teatro -The Sunday Times-, caporedattore di Dance Gazette Magazine della Royal Academy of Dance, (Gran Bretagna); Frédéric Mazelly, direttore del Performing Arts Department de La Villette di Parigi si è così espressa all’unanimità: «Questa edizione del Premio Equilibrio ha messo in mostra una grande diversità di linguaggi e di background che riflettono le più importanti tendenze del panorama internazionale della danza contemporanea – ha dichiarato -. Un buon numero di proposte ha mostrato un alto livello di impegno degli artisti, sia rispetto alla propria forma d’arte, sia nei confronti della società nella quale vivono.Date le condizioni economiche e politiche e la mancanza di sostegni pubblici, tutti loro hanno trovato soluzione creative con mezzi “poveri”. Pertanto la giuria è molto lieta di poter almeno offrire ai vincitori dei due Premi la possibilità di sviluppare ulteriormente il loro lavoro e si augura che, attraverso l’assegnazione del Premio, possano più diffusamente promuovere le loro creazioni». La scelta dei vincitori è avvenuta all’unanimità. La giuria ha apprezzato di Gleni Çaçi in modo particolare «l’originalità e la poeticità del linguaggio della messa in scena che ha tradotto un tema estremamente personale, la condizione dell’essere umano nello stato terminale della malattia, in un lavoro toccante e universale». Sia la qualità della performance, sia l’originalità del vocabolario del movimento e gli altri elementi scenici – musica, video, scenografia – «risultano già ben amalgamati in un lavoro drammaturgicamente coerente». La giuria confida inoltre che «il vincitore utilizzerà il Premio per sviluppare questo studio in una versione integrale di alta qualità».
E per quanto riguarda Francesca Foscarini i giurati precisano: «Molti dei lavori della competizione hanno visto in scena bravi interpreti con diverse tecniche e formazioni, ma la giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il Premio a Francesca «per come ha interpretato il suo Solo “Grandmother”, associando una qualità tecnica fortemente sviluppata con una grande sensibilità emozionale e una forte presenza scenica, creando una personificazione unica e originale».