Che cos’è un matrimonio senza la fedeltà? E cosa accade ai partners quando ci si tradisce? Forse si sono posti queste domande Alessandro Fabbri, Alessandra Amoruso e Laura Colella quando hanno scritto il soggetto e la sceneggiatura non originale della serie televisiva di Netflix ‘Fedeltà’.
Fedeltà: recensione della serie tv di Netflix
L’amore senza fede alla promessa fatta è destinato a svanire? Non è detto, perché talvolta il sentimento caro a Cupido sembra assopirsi solo perché resta ingabbiato nella monotonia delle convinzioni limitanti e delle trappole mentali che sono la più usuale delle insidie matrimoniali. Così uno dei partner, in genere la donna, per fare spazio all’altro, si mette da parte rinunciando ai suoi sogni, a volte non perché l’altro glielo abbia chiesto espressamente ma solo perché la libertà di esistere per davvero all’interno di un rapporto, soprattutto matrimoniale, fa troppo paura. E allora si evita l’inevitabile; si abbassa la testa e ci si adegua, anche nel lavoro, mettendo i sogni in un cassetto ricolmo di cose vecchie. Si cerca quindi una strada che sia fattibile e conciliabile con il matrimonio (per come ci è stato trasmesso) che diventa così una sorta di prigione in cui entrambi i coniugi recitano a soggetto una parte forse già scritta e interpretata dai genitori e prima ancora dai nonni, di generazione in generazione.
Malcontenti e bisogni inespressi ingabbiano l’amore
La mancata libertà di Essere crea malcontento e spesso si trasforma in veri e propri disagi psichici soprattutto nelle donne. Questi malesseri un tempo venivano catalogati come ‘Isteria’. In realtà il malcontento celava solo un problema a cui non si riusciva a dare un nome e che nascondeva invece un bisogno inespresso di autenticità, come accade ad Anna Karenina o a Madame Bovary.
Eppure se ci pensiamo bene il matrimonio è solo un patto; infatti se si studia la storia di questa Istituzione – che è diventata un sacramento più per motivi pratici che spirituali – si scopre che essa è stato creata solo per tenere in piedi i valori del Patriarcato che era fortemente legato alla proprietà privata e al possesso da parte del patriarca di cose, animali e persone (bambini e donne in primis). Oggi, con la crisi del Patriarcato, anche l’Istituzione del matrimonio vacilla perché l’Amore non può essere ingabbiato in patti scritti e schemi mentali. Quindi, pure il matrimonio va ripensato in un’ottica nuova.
Di questo e molto altro si occupa la serie tv ‘Fedeltà’. Uscita su Netflix proprio il giorno di San Valentino, la serie – che è diretta da Andrea Malaioli e Stefano Cipani – è tratta dal romanzo Fedeltà di Marco Missiroli.
Margherita e Carlo, una coppia ordinaria in una Milano silenziosa
Al centro della storia ci sono una moglie e un marito. Lei si chiama Margherita (Lucrezia Guidone) ed è un’agente immobiliare che, dopo la Laurea, sognava di aprire uno studio come arredatrice d’interni. Lui si chiama Carlo (Michele Riondino) ed è uno scrittore che insegna ‘scrittura creativa’ all’Università. Entrambi fanno vita mondana, il sesso tra i due non manca ed è anche soddisfacente eppure lei appare cupa e triste. Lui invece sembra avere il blocco dello scrittore. L’evento catartico è casuale e dirompente per entrambi eppure è lei che agisce.
E poi l’evento catartico
Margherita, infatti, viene a sapere che Carlo è stato visto nel bagno dell’Università con Sofia (Carolina Sala), una sua allieva, e prende finalmente consapevolezza di quel che le sta accadendo. Comincia così ad ascoltare la voce dell’istinto e a far emergere le emozioni che aveva congelato temporaneamente. Intanto Milano è una presenza silenziosa che fa da testimone discreta e che rende questa serie tv ancor più coinvolgente un passo per volta, in modo signorile, borghese e delicato perché non ci sono scenate plateali né isterismi.
Suddivisa in sei episodi, Fedeltà entra nelle stanze segrete di una coppia per svelarne i retroscena, come aveva fatto già il film Storia di un matrimonio o anche il remake della serie Scene da un matrimonio anche se in un modo e uno stile molto diversi. Da vedere. La recensione di Fedeltà è stata scritta da Maria Ianniciello