Assassinio sul Nilo: trama e recensione
E’ tutta una questione di baffi, di amori e di femme fatale in Assassinio sul Nilo. Rispetto al primo film della serie antologica – che si rifà ai romanzi di Agatha Christie – i baffi, che il detective Hercule Poirot sfoggia sul viso con una certa decisione, hanno un’origine ben definita, sono meno arricciati e rappresentano l’elemento determinante (anche se non è l’unico, osservate anche i colori degli abiti dei personaggi femminili) su cui va prestata molta attenzione sin dal prologo in bianco e nero che viene girato in un ambiente bellico per un preciso scopo.
Dal punto di vista simbolico, il film può essere letto su più piani paralleli che si intersecano. La pellicola è uscita in Italia a ridosso di San Valentino forse non per caso; difatti in tutto il lungometraggio la parola che risuona spesso è ‘amore’. Il sentimento caro a Cupido viene affrontato in modo variegato ma l’elemento dominante è il conflitto tra la lucida razionalità, che si esplica nel personaggio di Poirot, e le emozioni o meglio i sentimenti che potrebbero facilmente ingannare e ingabbiare anche la mente più razionale e dai quali, secondo il protagonista, bisogna difendersi per non soffrire.
La femme fatale degli anni Quaranta
Assassinio sul Nilo riporta soprattutto sul grande schermo, con classicismo e nostalgia, la femme fatale dei noir degli anni Quaranta e non per niente il film è ambientato in quel preciso momento storico proprio nella terra di Cleopatra, una delle donne più conturbanti ed enigmatiche mai esistite.
Il regista, Kenneth Branagh, che interpreta anche Poirot, posa il suo sguardo sul femminile creando, con primi piani suggestivi e uscite plateali, una dicotomia perfetta tra la donna angelo, un po’ vittima sacrificale degli eventi, e il suo alter ego: una figura demoniaca che annichilisce e confonde l’uomo con i suoi piani diabolici. Tuttavia non siamo nel Novecento. Ci troviamo, infatti, nella seconda decade del nuovo millennio e quindi il tema dell’inclusività di genere e razziale non può mancare.
Assassinio sul Nilo per questi ed altri aspetti, anche stilistici (la fotografia, la scenografia, i costumi e i dialoghi sono incisivi) è un film che appassiona e convince.
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Assassinio sul Nilo: trama
Hercule Poirot è su una nave da crociera dove la ricca ereditiera Linnet Ridgeway (Gal Gadot) e il consorte Simon Doyle (Armie Hammer) stanno trascorrendo la luna di miele insieme a una serie di conoscenti e amici, compresa Jacqueline (Rose Leslie), ex fidanzata di Simon nonché ex amica di Linnet. Qui una notte si consuma un cruento omicidio… Chi sarà l’assassino? Non vi resta che scoprirlo al Cinema. La recensione è stata scritta da Maria Ianniciello