Anche se non è spietato quanto Million Dollar Baby e non è nemmeno commovente come Changeling, il film Richard Jewell lascia comunque una traccia di sé nel panorama cinematografico internazionale. (N.B. Dopo il player trovi a versione scritta della recensione)
Richard Juwell: recensione
Clint Eastwood, da bravo cacciatore di storie qual è, sceglie come personaggio principale per il suo nuovo film da regista un americano della classe media, con la faccia da bravo ragazzo e con l’andatura pesante aggravata dai tanti… troppi chili in eccesso.
Richard (Paul Walter Hauser) è un ragazzo semplice, poco appariscente, che ama le armi e che però – a differenza di molti suoi coetanei – ha dei valori sacri su cui fonda la propria vita. Uno su tutti il rispetto per le autorità. Richard sostituisce così il padre biologico con lo Stato e di fronte ad un’uniforme si inchina, proprio come farebbe l’ultimo degli zerbini, anche quando le istituzioni si accaniscono contro di lui. Perché Jewell, incoraggiato dalla madre (una superlativa Kathy Bates) – che da brava patriota, davanti alla porta della propria abitazione, ha una piccola bandiera statunitense – sogna di farsi strada nelle forze dell’ordine.
Richard Jewell, antieroe dei nostri giorni
Il rigore, la disciplina e l’innato bisogno di dare protezione lo rendono un antieroe dei nostri giorni; una sorta di mina vagante che indispone molti di quelli che incontra. Richard è il padre putativo della società contemporanea che, pur cercando gli eroi, li fa a pezzi dopo averli identificati. Una contraddizione, certo, ma anche una presa d’atto che certe figure, alimentate da modelli ormai superati, sono un fastidio più che un valore. Clint Eastwood ce lo conferma e percorre una strada non inedita e sicuramente esplosiva. Crea la giusta miscela per narrare la sua storia che vede coinvolti i Media e un’Istituzione affermata come l’FBI.
Il cineasta si fa così ispirare da una vicenda realmente accaduta nel corso delle Olimpiadi americane del 1996, quando un eroe della porta accanto, Jewell appunto, fu trasformato in un carnefice. Eastwood usa la macchina da presa alla sua maniera rimanendo sempre ad una certa equidistanza dal protagonista per evitare emozioni facili e coinvolgimenti patetici. A dimostrazione che Richard non è facile alle lacrime, perché lui soffre in silenzio e la sua rabbia non è dirompente come quella dell’avvocato (Sam Rockwell) scelto più per fiducia che per vera professionalità.
Il film è su Sky on demand
Richard Jewell solo di fronte alla madre, in una sola ed efficace sequenza, mostra la sua cedevolezza e vulnerabilità. E, nelle vesti di responsabile alla sicurezza, dopo aver salvato decine di persone dalla morte ad Atlanta nel corso di un attentato, viene trasformato dalla Stampa (rappresentata degnamente dal personaggio di Olivia Wilde) in un mostro da sbattere in prima pagina, per quel profilo perfetto, per quell’andatura flemmatica ma fiera, per lo sguardo di chi cerca un riconoscimento pubblico dopo anni di anonimato. Uscito nel 2019, il film convince ed appassiona. Potete vederlo su Sky on demand fino al 26 dicembre 2020. Maria Ianniciello