Domani, 17 marzo 2013, alla Casa del Jazz di Roma, Giovanni Guidi presenterà con il suo Trio il nuovo cd “City of Broken Dreams” che segna il suo esordio nelle vesti di leader per la prestigiosa etichetta ECM. Se lo stato di salute di un movimento artistico si misura anche dalla capacità delle nuove generazioni di mettersi in gioco delineando nuove strade, si può star certi che il jazz italiano vive un momento di grazia unico. Il pianista Giovanni Guidi è uno degli esempi più convincenti di questo periodo storico. In questa formazione, con cui ha registrato l’album prodotto da Manfred Eicher e in uscita nel mese di marzo 2013, ha cooptato due musicisti giovani ma di grande esperienza: l’americano Thomas Morgan, bassista prediletto da Paul Motian negli ultimi anni della sua vita, nonché collaboratore di Steve Coleman, John Abercrombie, Mark Feldman,Craig Taborn e Jim Black e il portoghese João Lobo, tra i giovani batteristi europei più interessanti. Ambedue hanno già collaborato con Giovanni, Morgan nei quintetti e Lobo nel quartetto e nella Unknown Rebel Band, tutti documentati nei Cd pubblicati da Cam Jazz. Oggi Giovanni Guidi non è più una rivelazione: in pochi anni -e a passi da gigante -ha trovato una propria strada – fatta di una progettualità unica e di una lucida consapevolezza nelle scelte artistiche. E non è certo un caso che musicisti illuminati come Enrico Rava e Gianluca Petrella l’abbiano voluto al loro fianco e a lui difficilmente rinuncino. Il Trio di Guidi, in tournée nel mese di marzo, si muove con estrema libertà tra varie suggestioni e atmosfere, esaltandosi in estroversione e spregiudicatezza, senza perdere di vista però il pensiero melodico, il lirismo e la cantabilità che sono i tratti salienti della personalità del pianista umbro.
Giovanni Guidi, pianoforte – Nato a Foligno nel 1985, studia inizialmente con Ramberto Ciammarughi. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 l’omonimo Cd per la serie “Jazz Italiano Live” nata da una collaborazione della Casa del Jazz con il Gruppo Editoriale l’Espresso. Attualmente oltre alla collaborazione con Rava Quintet e Rava PM Jazz Lab, è membro di Cosmic Band, diretta da Gianluca Petrella, con cui è co-leader anche di un entusiasmante duo, del quartetto di Roberto Cecchetto ed è leader di propri gruppi.Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Vicenza New Conversation, Bergamo Jazz, Pomigliano Jazz, Festival MI-TO, Zurich Nu Jazz, Belgrado Jazz Festival, Stavanger Mai Jazz, Vigo Jazz Festival, North Sea Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival, Portland Jazz Festival e al Birdland di New York. Ha recentemente formato un nuovo gruppo con Shane Endsley alla tromba, Dan Kinzelman al sax tenore, Thomas Morgan al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria .Nell’agosto 2006 ha pubblicato per l’etichetta giapponese Venus il cd “Tomorrow never knows”, recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. A febbraio 2007 è stato pubblicato il CD “Indian Summer” inciso in quartetto per la Cam Jazz, che ha raccolto unanimi consensi di critica. Nel referundum Top Jazz 2008 indetto dalla rivista Musica Jazz è stato votato da una giuria composta da 58 giornalisti e critici musicali come miglior nuovo talento 2007. Nel luglio 2008 ha pubblicato sempre in quartetto, per Cam Jazz, “The House Behind This One”. E’ del luglio 2009 il Cd “The Unknown Rebel Band” un progetto che coinvolge giovani musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena musicale italiana(e non solo) abbia visto negli ultimi anni. La musica composta dallo stesso Guidi si muove sui grandi riferimenti orchestrali degli anni sessanta e settanta, dalla Liberation Music Orchestra, all’orchestra di Carla Bley e Suite Now” di Max Roach, incrociata e mischiata alla tradizione popolare,quella italiana ma non solo, attraverso i temi celebri che hanno accompagnato i grandi movimenti.Nel 2011 ha poi pubblicato “ We Don’t Live Here Anymore” con Gianluca Petrella al trombone, Michael Blake al sax tenore, Thomas Morgan al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.
Thomas Morgan, contrabbasso – Inizia come violoncellista, ma all’età di quattordici anni la sua attenzione si rivolge allo studio del contrabbasso. Dopo essersi diplomato alla Manhattan School of Music, dove il suo talento musicale è stato coltivato da Harvie S and Garry Dial, Thomas ha iniziato una carriera musicale che ha già avuto un notevole passato ma, considerando la sua età, un ancor più splendente futuro davanti a sé. Ha collaborato con artisti del calibro di David Binney, Steve Coleman, Joey Baron, Paul Motian, Craig Taborn. L’intelligenza artistica, la scelta delle note, il coraggio nell’improvvisazione e una dedizione totale alla musica hanno fatto sì che, in tempi molto brevi, Thomas Morgan sia diventato il bassista forse più richiesto nell’ambito del nuovo jazz. È apparso in dischi della ECM con John Abercrombie (“Wait Till You See Her”) e Masabumi Kikuchi (“Sunrise”), fa parte del New York Quartet di Tomasz Stanko (v. l’imminente album “Wislawa”) e presto lo ascolteremo in una nuova incisione del Craig Taborn Trio.
João Lobo, batteria – Nato a Lisbona, è uno dei batteristi più richiesti e innovativi della nuova scena jazz europea. Leader di propri gruppi, con il suo drumming raffinato, coloristico e imprevedibile si è imposto collaborando con molti altri giovani talenti, ma anche in seno al gruppo New Generation di Enrico Rava. Ha suonato con Roswell Rudd, Gianluca Petrella, Julian Arguelles, Nelson Veras, John Hebert, Michael Attias e altri ancora. Con “City of Broken Dreams” João Lobo fa la sua prima apparizione in un album della ECM.