Nel nuovissimo Operà Cafè del Teatro San Carlo di Napoli si è svolta la conferenza stampa di presentazione di “Aida” lo spettacolo inaugurale della stagione lirica 2013-2014 dello storico teatro partenopeo. Diretto da Nicola Luisotti, direttore musicale del Teatro San Carlo e dell’ Opera di San Francisco, e con la regia di Franco Dragone, lo spettacolo è stato introdotto dalle parole della Sovrintendente Rosanna Purchia:« Per noi è un piacere ospitarvi nell’Opera Cafè, un luogo del Teatro San Carlo e dell’intera città, so e sento che sarà un’ edizione speciale di Aida che quest’anno sarà nel segno dell’economia, del rigore e che valorizzerà le competenze delle nostre maestranze. Grazie agli artisti, ai cantanti, a Franco Dragone e a tutti coloro che per due mesi hanno lavorato a questo progetto, il quale è ampiamente rientrato nei 200.ooo euro che avevamo stanziato come budget complessivo». A prendere la parola è, poi, Nicola Luisotti: « Parlare dell’Aida oggi significa innanzitutto studiarla, leggerla. Spesso ci si chiede cosa bisogna fare per essere moderni nella rappresentazione di quest’opera, a questa domanda io rispondo dicendo che non mi metto in competizione con l’autore, la storia mi impone delle responsabilità ed è per questo che intendo riprodurre fedelmente ciò che fu scritto. Nella musica ci troviamo spesso di fronte ad un quadro bianco in cui si prendono i pennelli, ovvero i musicisti, le sfumature, cioè il coro, e cerchiamo di riprodurre, ogni volta, ex novo, ogni sera, un’ opera d’arte. Tutto quello che succede, tutte le emozioni vissute in quel lasso di tempo saranno unicamente condivise da chi vive il singolo evento, ogni volta si tratta di un avvenimento diverso, unico, esclusivo. In questo senso la nostra Aida sarà unica, per sempre».
Una resa asciutta, senza orpelli, un minimalismo poetico che esalterà una dimensione intimista, un allestimento che privilegia l’ambito privato delle relazioni. Il contrasto tra emozioni, tra popoli, in una dimensione atemporale in cui i protagonisti si mescoleranno agli invisibili, ai profughi borderline, agli esclusi dalla grande storia. Queste le idee che sono alla base del progetto del regista Franco Dragone, artista poliedrico di sangue mediterraneo, nato a Cairano, poi emigrato in Belgio all’età di 5 anni:« Sono un italiano cosmopolita e sono rimasto con lo spirito di un bambino. Aderisco completamente alle idee di Nicola Luisotti. Giuseppe Verdi era un cittadino del mondo, visse il suo tempo a 360 gradi e quando sono venuto qui per occuparmi di questo progetto, ho assorbito come una spugna tutto ciò che mi circondava e mi sono innamorato dei personaggi di Aida come un bambino che crede che questa storia sia vera. Ho voluto ridare ai cantanti la condizione ideale per cantare, farò in modo che lo spettatore faccia lo sforzo di vedere uno spazio vuoto, di vivere una dimensione più intimista mentre gli allestimenti verranno tutti dal deposito storico del San Carlo. Sarà uno spettacolo che lascerà traspirare la storia del teatro perché quando si vive nell’opulenza non si capisce l’importanza dell’oro. Perciò vi faccio un appello – continua Dragone- non dimenticate che questa è la vostra ricchezza, il vostro futuro».
In scena due squadre di attori: Lucrecia García e Kristin Lewis, saranno le due Aida, Jorge De Leòn e Stuart Neill vestiranno i panni di Radamès, Ekaterina Semenchuk e Sonia Ganassi nel ruolo di Amnèris, Marco Vratogna e Claudio Agura interpreteranno Amonasro, Ramfis avrà la voce di Ferruccio Furlanetto e Orlin Anastassov e il Re d’Egitto quella di Carlo Cigni e Dario Russo. Il conflitto tra amore e patria, tra le ragioni del cuore e le regole del potere sarà, quindi, sviluppato attraverso una profonda introspezione psicologica dei personaggi.
Raffaella Sbrescia
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