Lo hanno già definito “il tormentone dell’estate 2014”. A tre anni dall’ultimo progetto discografico, “Scrivere al futuro”, Syria torna ad abbracciare la musica con un brano esplosivo. La sua “Odiare” risuona nei locali e nelle radio da giorni. Impossibile rimanere fermi e indifferenti mentre si ascolta un pezzo così carico di energia e di colore. Cecilia (vero nome della cantante romana) ritrova smalto e grinta, spiazzando con una canzone tutta da ballare. Miscelando pop ed elettronica, l’artista 37enne realizza un piccolo gioiello, grazie anche a Max Pezzali, amico e fedele collaboratore. Il testo della nuova hit di Syria, infatti, porta la firma dell’ex 883, con il quale ha già lavorato in passato (ricordate la splendida “Essere in te”?).
“Odiare” è un esperimento coraggioso riuscito alla perfezione. In esso si concentrano tutte le sfumature che dipingono la personalità e il quadro di esperienze vissute dalla cantante. Se pensiamo alla “vecchia” Cecilia, ai primi album, al percorso intrapreso in quasi 20 anni di carriera, dalla vittoria a Sanremo Giovani del 1996 con il brano “Non ci sto”, fino al sorprendente progetto Ayris in cui esce dai confini delle sette note per esplorare il mondo dell’arte a 360°, ci si rende conto di quanto sia progressiva l’evoluzione di Syria, ma anche di quanto sia sottovalutato il suo talento.
Nel nuovo singolo, che anticipa l’album di inediti in uscita tra qualche settimana, Cecilia parla di “troppo amore speso”, di una relazione ormai chiusa e consumata, capace di lasciare solo tracce di dolore e di errori. Syria intravede chiaramente, attraverso alcune foto che ritraggono un uomo, il suo uomo, con accanto una nuova ragazza da sedurre e abbandonare, le solite bugie, insicurezze e ansie ancora troppo pesanti da accettare e da sopportare. Non le resta, quindi, che “odiare, per non farsi massacrare e ammettere l’errore di aver speso troppo amore”. Un sentimento donato con sincerità ma che non ha trovato ciò che si aspettava e che meritava. Troppo amore, secondo la cantante, che ora si trasforma inevitabilmente in disprezzo, rancore, odio. “Odiare per riuscire a sopportare le vampate di dolore nel vederti allontanare”, grida Syria. E mentre rivela la sua verità, mostrando a tutti lo stato d’animo di una donna ferita e arrabbiata, consapevole di ciò che ha vissuto e che non tornerà più, il suono si fa sempre più elettrizzante. Il brano si accende, si infiamma fino ad esplodere in un’alchemica sequenza di ritmi e scariche adrenaliniche, tra dance ed elettronica.
“Odiare” è il manifesto di tutte quelle anime spezzate, prima rapite e poi abbandonate. E’ riscatto senza rivincita. Il messaggio di Syria è chiaro: odiare è un sentimento che, prima o poi, tutti provano. L’importante è farne “buon uso” e imparare a reagire, a crescere e a non commettere più gli stessi sbagli. L’odio deve essere un trampolino di lancio verso l’amore, che è sinonimo di felicità e di libertà. Fare il pieno di rabbia, a volte, aiuta a voltare pagina e ad osservare la realtà con altri occhi. Dopo il fango nel quale si nuota e si cerca di restare a galla, dopo il dolore dei ricordi che graffia e ti squarcia la pancia, ecco lo sfogo che consente di respirare e di ricominciare.
Con questo nuovo pezzo, di cui presto vedremo il video ufficiale girato a Leolandia, noto parco divertimenti del bergamasco, Cecilia Cipressi ha fatto finalmente centro. Perché “Odiare” è la canzone in cui tutti noi possiamo specchiarci almeno una volta, un brano da interpretare a seconda delle nostre singole esperienze e da vestire con gli accessori custoditi nel nostro cassetto di sentimenti e di ricordi. Un inno mai stucchevole e banale, un ritratto di normalità dipinto con i colori della vita.
Silvia Marchetti