La terza età, tra aggregazione, socializzazione e contenitori di memoria: il ruolo degli anziani in una città come Roma. Sono partite con questo spirito le numerose iniziative promosse da varie associazioni capitoline con una serie di appuntamenti che avranno termine il 19 giungo. Un’attenzione particolare a quella fascia di età, che si vede sempre più rilegata e sottovalutata a soggetto passivo in un’epoca di sviluppo tecnologico e una società del “progresso” non sempre portatore di benessere collettivo. E’ il ruolo degli anziani soprattutto nei grandi centri dove la vecchiaia è vista e percepita come rallentamento ed ostacolo ed invece per dirla con una perla di saggezza indiana: “Gli anziani meritano il massimo rispetto, perché ci hanno tramandato le loro tradizioni, la culture e la lingua. Essi ancora oggi, con la loro saggezza, ci aiutano a rendere migliore la nostra vita… (Sinta Glesha)”.
In quest’ottica si muovono due progetti curati da diverse associazioni capitoline. Il primo, “C’è stata una volta” dell’Associazione Azimut in collaborazione con Zètema progetto cultura, dedicato agli over 65 che frequentano i centri anziani del territorio del Comune di Roma Capitale, presso il centro anziani di Pineta Sacchetti (Via innocenzo IV, 16) e terminerà il 12 giugno. Ed il secondo, “Le nuove frontiere della terza età”è un progetto, ideato da Francesco Bellomo, realizzato dall’Associazione “Il Mercante dei sogni” in collaborazione con Zètema progetto cultura, che prevede sia un percorso di integrazione tra gli anziani ed artisti, sia uno di svago con attività ludiche (torneo di carte, proiezione di film ecc). L’iniziativa, organizzata presso il circolo bocciofilo “Movimento Gruppi Servizi Anziani” in via di grotta rossa, 207 si protrarrà fino al 19 giugno presso il centro anziani Casilino.
“C’è stata una volta” è il laboratorio, ideato e curato dal regista Fabio Mureddu in collaborazione con l’attrice Giordana Morandini e il musicista Tommaso Cuneo; consiste in una serie di incontri, divertenti e interattivi, che si pongono l’obiettivo di dare ai ricordi speciali di ciascun partecipante la possibilità di diventare letteratura. Il più importante ricordo di vita di ciascun partecipante potrebbe diventare, alla fine del percorso, un racconto breve, un prodotto fruibile, che metta insieme, realtà, immaginazione e tecnica letteraria. Il progetto si configura come una vera e propria occasione per celebrare l’identità sociale delle persone più anziane, per esaltare la loro qualità di portatori sani di memoria. Fabio Mureddu, autore, regista e attore attivo dal 2001, ha lavorato con Cinzia Leone, Caterina Costantini, Franco Brogi Taviani, Francesca Nunzi e molti altri. E’ autore di numerosi testi per il teatro (Vulcana, Io volerò, Ritratti di Signora, Mamma sei sempre nei miei pensieri spostati, etc) e ha declinato le sue competenze nel cinema, nella televisione e nella comunicazione in genere. Giordana Morandini si è formata presso l’Aiad, Accademia internazionale d’arte drammatica del Teatro Quirino di Roma; ha perfezionato i suoi studi in un’Accademia tedesca, lavorando e collaborando con compagnie del luogo. Dal 2007 lavora come attrice e fa parte di una compagnia di danza. Tra i suoi spettacoli: “Absolut 2” diretto da Marco Maltauro, “Tre uomini in barca ( per tacer del cane)” diretto da Matteo Ziglio, “Der Teufel mit den drei goldene Haaren” diretto da Frank Radüg, “L’ape funesta”, “Diari di Eva “, “Io volerò, “Vengo sempre così male in fotografia “scritti e diretti da Fabio Mureddu, “Mobydick” diretto da Ferruccio Ferrante.
Più ludico, ma non certo meno culturale il progetto “Le nuove frontiere della terza età” che si intende avviare percorsi di aggregazione sociale e attività ludiche legate alla musica e alla danza. L’interazione tra musicisti, danzatori, studiosi del movimento del corpo e anziani per far crescere il senso della comprensione e della tolleranza. L’iniziativa ha come obiettivo favorire una cultura per il superamento dei pregiudizi e dell’esclusione, per l’ampliamento dei linguaggi possibili atti alla comunicazione e all’interazione tra gli anziani. Lo scopo, inoltre, è quello di suggerire un percorso nuovo d’integrazione e sensibilizzazione che consenta una nuova riflessione sul tema degli anziani, facendo nascere atteggiamenti di apertura e disponibilità verso le persone in quanto tali, a prescindere dalla loro età e dalle condizioni fisiche.