In The Mother si salva solo Jennifer Lopez

The Mother: recensione

The Mother è stato in testa alle classifiche per un po’ di tempo su Netflix. Dal punto di vista prettamente stilistico, il film si colloca nel genere action-thriller. Il lungometraggio non aggiunge né toglie nulla alla settima arte, perché per certi versi imita film della stessa tipologia, come Io vi troverò, senza però il pathos e l’appeal di quest’ultimo. Se non fosse per Jennifer Lopez, la pellicola sarebbe del tutto scadente, soprattutto dal punto di vista emozionale.

The Mother: trama e considerazioni

The Mother è un film che si dovrebbe guardare senza grosse aspettative, perché offre solo intrattenimento di seconda serie. L’escamotage dell’empowerment femminile non fa presa. La sceneggiatura è piatta, i personaggi poco particolareggiati, le emozioni inesistenti. Come accennato, è Jennifer Lopez che tiene in piedi questa pellicola con un’interpretazione magistrale. La trama, infatti, è intricata e i nodi non vengono mai al pettine; i profili degli antagonisti – che sono addirittura due – sono solo abbozzati.

L’innesco, che dovrebbe condurre la protagonista verso ciò che per lei è giusto e quindi verso ideali più elevati, viene fuori quando è troppo tardi con alcuni flashback che, accompagnati dalla voce fuori campo, descrivono il motivo per cui la Madre ha deciso di tornare sulla retta via affidandosi alla giustizia. Jennifer Lopez veste infatti i panni di una agente che nell’esercito è entrata in affari con criminali. Per salvare la figlia dalle grinfie di questi ultimi, decide di fare da testimone rivelando all’FBI ciò che sa. Dopo il parto, la donna è costretta a dare la neonata in adozione ma non smetterà mai di vigilare sulla figlia Zoe (Lucy Paez) che intanto cresce…

Il film è diretto da Niki Caro, la regista neozelandese che ha curato la regia di altre pellicole, come Mulan (2020) e La signora dello zoo di Varsavia (2017), e del primo episodio della serie Chiamatemi Anna. Il lungometraggio dura 118 minuti ed è una produzione statunitense. La sceneggiatura è stata scritta da Misha Gren, Andrea Berloff e Peter Craig su un soggetto di Misha Green. Maria Ianniciello

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