Tra i film che ho visto di recente e che ti consiglio di vedere c’è sicuramente The Wife. Vivere nell’ombra. Bisogna però, guardando questa pellicola, fare un’operazione fine e necessaria: uscire dal pregiudizio per andare oltre ciò che si vede. Ed è quello che il regista Björn Runge ha fatto dignitosamente ricorrendo a degli artifici teatrali che mi hanno convinto, soprattutto nel dialogo finale tra i due personaggi principali.
The Wife: trama e recensione
The Wife. Vivere nell’ombra è un film di ibseniana memoria che strizza l’occhio a Flaubert riproponendo temi già visti in un’ottica estremamente contemporanea, dalla rinuncia all’affermazione e al riconoscimento sociale di una donna con il talento di una grande scrittrice all’eterna dialettica tra razionalità ed emozioni, fama e creatività, che sembrano non poter coesistere. Scrivere è molto faticoso. Lo sa bene Joan, che, quando il marito, il grande scrittore Joe Castleman, riceve il Premio Nobel per la Letteratura ripensa alle scelte fatte incalzata dal suo alter ego, un giornalista che è ad un passo dall’astrusa verità, e dal figlio talentuoso ma tormentato che chiede solo l’apprezzamento paterno.
The Wife. Vivere nell’ombra, con il suo ritmo lento, narra una vicenda fatta di compromessi, dove i coniugi traggono giovamento dalle reciproche manchevolezze. Come dicevo, guardando questo film, è necessario uscire dai luoghi comuni, perché Joan non è la vittima e Joe non è il carnefice. Sono entrambi i pezzi forti di una tela intessuta ad arte da un regista ignoto che si prende gioco delle antinomie delle esistenze: luci ed ombre; amori e dissapori; ragione e sentimento. Per dare a ciascuno l’occasione di essere se stesso fino in fondo. Joan è una moderna Era, moglie devota pronta a sacrificarsi pur di far crescere il coniuge, ma è anche un’Atena instancabile.
Insomma The Wife. Vivere nell’ombra è un buon film che è reso tale dall’interpretazione magistrale di Gleen Glose e di Jonathan Pryce. Basato sul romanzo di Meg Wolitzer è una pellicola che certamente indigna le donne e offende quegli uomini che non si sentono più patriarchi. Nel complesso The Wife. Vivere nell’ombra non è un film corale bensì intimo e ben costruito. Da vedere. (recensione di Maria Ianniciello)