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La rappresentazione dei nerd nei media ha visto negli anni un’evoluzione interessante. Qualche decina di anni fa, questa figura aveva spesso un ruolo di spalla comica contrapposta a un eroe prestante e dedito all’azione. Quando molti cosiddetti nerd sono saliti alla ribalta con invenzioni innovative e conti in banca stratosferici, però, la cultura pop non ha potuto fare a meno di notarli. È così nata una sfilza di film con protagonisti programmatori che un tempo sarebbero stati etichettati come nerd, ma oggi sono esaltati come esempi di successo: vediamone alcuni.
The Social Network (2010)
Se paragonato ad altri celebri programmatori, Mark Zuckerberg non raccoglie certo grandi simpatie. Viene da pensare che questo lungometraggio biografico sul fondatore di Facebook, diretto da David Fincher e supportato dalla notevole colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross, abbia qualcosa a che fare con la reputazione del protagonista. Il film mostra Zuckerberg, interpretato da Jesse Eisenberg, creare un social network per votare le più carine di Harvard, passando poi a rubare idee ad altri e, per non farsi mancare nulla, tradire il suo migliore amico. Evidentemente libero da ogni considerazione etica, Zuckerberg ha ottenuto un successo stratosferico diventando il più giovane miliardario al mondo. Chi, nonostante tutto, si senta ispirato dalla sua vicenda, può studiare tramite i corsi di programmazione offerti da Aulab e imparare tramite esercitazioni pratiche a collaborare con un team di colleghi, iniziando così un’onesta e stimolante carriera da programmatore web.
The Imitation Game (2014)
Un salto indietro nel tempo ci porta a conoscere Alan Turing, che contribuì alla risoluzione della seconda guerra mondiale ed ebbe un ruolo centrale nella nascita dell’informatica. In questa pellicola del 2014, Benedict Cumberbatch dà volto al matematico e crittografo inglese che riuscì a decifrare messaggi inviati dai nazisti, fornendo così all’esercito inglese un determinante vantaggio strategico. Accanto alla cruciale impresa di Turing, che permise di salvare milioni di vite, il film porta sullo schermo anche la drammatica vicenda umana del matematico, tra gli screzi con i colleghi e i tentativi di nascondere la propria omosessualità, ai tempi considerata un reato. Condannato a una fine tragica, il contributo di Turing a settori come quello dell’intelligenza artificiale e della scienza informatica è oggi ampiamente riconosciuto.
Steve Jobs (2015)
Il film biografico diretto da Danny Boyle nel 2015 si concentra sulle vicende della Apple e del suo fondatore tra il 1984 e il 1988, ed è la seconda pellicola dedicata alla vita di Steve Jobs dopo Jobs che uscì due anni prima. A differenza dell’opera che lo ha preceduto, criticata come un ritratto superficiale che non si sforza di andare oltre il mito, questo film è stato accolto positivamente per qualità di regia, sceneggiatura e recitazione. Michael Fassbender interpreta Jobs e, complice lo script di Aaron Sorkin (già sceneggiatore di The Social Network), fornisce un ritratto più sfumato di un uomo spesso venerato, ma non per questo privo di imperfezioni.
Snowden (2016)
Salito agli onori della cronaca nel 2013 per aver reso pubblici alcuni programmi di sorveglianza utilizzati dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, Edward Snowden è al centro di questo film biografico diretto nel 2016 da Oliver Stone. Il regista non è nuovo alle critiche alla politica americana, e qui dirige Joseph Gordon-Levitt nel ruolo del protagonista per raccontare una vicenda che mostra il governo degli Stati Uniti in una luce ben poco lusinghiera. Il film segue Snowden, un programmatore informatico al servizio della CIA, tra il 2003 e il 2013. In questo arco di tempo, il protagonista passa dalla decisione di arruolarsi volontariamente a quella di mettere in discussione la moralità delle proprie azioni fino alla scelta, non priva di pesanti conseguenze, di rivelare alla stampa l’esistenza dei programmi di sorveglianza.