WELCOME TO THE RILEYS: IL VOLTO NASCOSTO DI KRISTEN STEWART

Kristen Stewart

Tra i tanti volti del cinema e le varie star del momento ce n’è una che è diventata icona di prodigio e bellezza: Kirsten Stewart. Questa giovane promessa del cinema americano ha iniziato a lavorare ad Hollywood fin dalla sua infanzia. Tutti oggi la ricordano per essere la “Bella” (di nome e di fatto) della saga di “Twilight”, eppure la Stewart ha da sempre avuto ben altri progetti.

 Fin dal primo momento l’attrice ha scelto di essere protagonista di pellicole indipendenti. In Italia sono pochi i film di questo tipo di cui lei è protagonista che hanno avuto l’opportunità di essere trasmessi nelle sale. Come al solito, si è scelto di non perderci tempo né soldi.

Ecco che quindi la giovanissima attrice, nonostante proprio nell’ultimo periodo abbia recitato nella trasposizioni di “On the Road” e di “Biancaneve”, per la maggior parte degli italiani resta semplicemente il volto femminile di una saga sui vampiri.

Ma la Stewart è molto più di questo. I film con cui da piccola anonima larva è diventata la splendida farfalla che tutti noi conosciamo sono delle pellicole davvero interessanti. Racconti dai temi scottanti che danno vita a film tutt’altro che banali. Tra questi piccoli capolavori mai arrivati nelle nostre sale ce n’è uno che segnaliamo in particolar modo: “Welcome to the Rileys”. Un film che spiega il percorso del dolore attraverso la narrazione dell’accettazione di un lutto. Ecco quindi che il film racconta la storia dei coniugi Doug e Lois Riley, una coppia che convive con il dolore per la morte prematura della figlia da più di otto anni.  Un racconto pungente di una mancanza che ci fa capire quanto sia facile che insieme alla morte fisica di una persona muoia anche  l’amore in coloro che restano, che si salvano.

Un matrimonio che continua solo per la forza dell’abitudine, ma che non ha più uno scopo.  Otto anni di silenzio che il regista riesce a racchiudere in maniera magnifica nella prima mezzora di film, poi la svolta. L’entrata in scena di Mallory (Kirsten Stewart), cambia la prospettiva di vita di Doug e poi anche della moglie. Mallory  è una sedicenne che vive lavorando come prostituta. Due genitori orfani di figlia dell’America per bene  incontrano una sedicenne abbandonata a se stessa e ai suoi sbagli.

Una relazione complicata quella che si instaurerà tra loro, conflittuale proprio come lo sono tutte le relazioni genitori–figli. Un rapporto che non durerà per sempre, ma solo il tempo necessario per riportare i tre protagonisti alla vita. Un vuoto che si colma con una figlia trovata per strada e un dolore che si lascia lenire..

Un film che racconta soprattutto sentimenti forti e una storia incredibilmente reale. Una colonna sonora ben riuscita e tre attori che sembrano nati per interpretare non solo i loro ruoli, ma soprattutto le loro emozioni. Il resto non si può raccontare, lo si può solo vedere.

Maria Rosaria Piscitelli

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