Winter on Fire: recensione
Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom è un documentario del 2015 di Netflix, che è tornato alla ribalta, prendendo l’interesse degli spettatori, proprio in questo periodo a causa della guerra in Ucraina.
Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom è un reportage di un’ora e mezza circa che ci porta dietro le quinte della rivolta del 2013. Il documentario nello specifico dà voce ad alcuni protagonisti della ribellione senza però approfondirne chiaramente le cause.
Che cosa accadde?
Dopo la rivoluzione arancione del 2004, l’Ucraina ha vissuto un momento di forte corruzione, cattiva gestione e crisi economica. Il presidente Viktor Janukovyč venne eletto nel 2010. Per ristrutturare e riqualificare il Paese dalla corruzione, quest’ultimo aveva allacciato rapporti con l’UE che sarebbero dovuti culminare con un accordo di associazione sul libero mercato affinché l’Ucraina potesse ridurre anche la propria dipendenza dalla Russia, con cui Janukovyč continuava a fare affari. Il presidente ucraino si rifiutò tuttavia di firmare l’accordo perché lo riteneva molto rigido; tra l’altro fra le condizioni c’era anche la liberazione dell’imprenditrice e politica ucraina Julija Tymošenko.
Janukovyč firmò al contrario un trattato con la Russia scatenando una rivolta nota come Euromaidan che cominciò il 21 novembre 2013 e si protrasse sino al 23 febbraio 2014. In campo c’erano studenti, attivisti e, come spesso accade in queste occasioni, anche degli infiltrati che non esitarono a provocare le forze dell’ordine ucraine, le quali tuttavia reagirono in modo molto violento incarcerando, ferendo e uccidendo molte persone. Si calcola che tra i manifestanti morirono centinaia di persone, mentre i feriti furono circa duemila.
I dimostranti – che furono sostenuti dalla Chiesa Ortodossa – non chiedevano solo l’ingresso dell’Ucraina nell’UE ma anche e soprattutto pretendevano maggiori libertà e più democrazia. Il presidente, invece, inasprì la situazione con leggi liberticide che furono votate dal Parlamento nientemeno che per alzata di mano. I manifestanti tuttavia non si diedero per vinti e gli scontri continuarono fino alle dimissioni di Janukovyč.
Ma la situazione per l’Ucraina non si stabilizzò a causa della Crisi in Crimea del 2014, quando Putin invase e conquistò la penisola che ha un’etnia a maggioranza russa. Tuttavia il trattato di annessione alla Russia non è stato mai riconosciuto né dall’Ucraina né dalla comunità internazionale.
Un documentario che crea sconcerto
Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom racconta l’Euromaidan. Il regista Evgeny Afineevsky gira un documentario che lascia con il fiato in sospeso col fine di creare rabbia e sconcerto in cui lo guarda. La recensione è stata scritta da Maria Ianniciello