Tutta la comunità seriale è in fermento dato che X-Files, la storica serie tv degli anni ’90, si appresta a tornare sul piccolo schermo con nuovi episodi e nuovi colpi di scena. Si tratta di un vero e proprio sequel delle avventure al limite dell’assurdo dell’agente Fox Mulder e della carismatica Dana Scully, sei episodi che andranno in onda in America – sempre su FOX – dal 24 Gennaio e in contemporanea anche in Italia – sulle frequenze di SKY – da martedì 26 Gennaio. Che il ritorno in tv di X-Files sia una chiara operazione di marketing è un’opinione ormai è diffusa, ma il concepire questa miniserie significa rispondere a una buona fetta di pubblico che, a distanza dall’ultimo episodio, è ancora alla ricerca di una terribile e amara verità. La serie fece capolino nel panorama televisivo mondiale nell’ottobre del 1993 e il primo episodio, intitolato “Al di là del tempo e dello spazio”, presentò al grande pubblico le vicende di uno show televisivo che di lì a poco sarebbe diventato un vero cult. Ideato da Chris Carter e con la partecipazione di David Duchovny (Fox Mulder) e di Gillian Anderson (Dana Scully), X-Files presentava una realtà sociale e istituzionale diversa da come la conosciamo oggigiorno. Si respiravano altri ideali, non c’erano i social network e internet non aveva ancora un’ampia diffusione. Eppure si percepiva un cambiamento imminente, una rivoluzione in cui sia Mulder che Scully ne sarebbero stati i protagonisti. Nell’FBI c’era una sezione, chiamata appunto X-Files, nella quale si analizzavano tutti i casi irrisolti ed etichettati come paranormali. L’arrivo della scienziata Dana Scully doveva frenare le idee complottistiche dello spettrale Mulder, ma da qui in poi nulla è stato più lo stesso. Fra i casi più disparati si viene a conoscenza di una cospirazione legata all’arrivo di una razza aliena sulla Terra, un segreto agghiacciante che nasconde una verità sepolta nel tempo.
E con l’intenzione di far luce su questa verità che il revival di X-Files prende forma. Anni dopo la chiusura della stessa sezione dell’FBI, Mulder e Scully si ritrovano di nuovo fianco a fianco per terminare ciò che è stato lasciato in sospeso. L’agente Scully è ancora scettica, nonostante più volte si sia trovata di fronte a fatti di natura extraterrestre, mente il caparbio Mulder ritrova le energie necessarie per continuare la sua crociata. Il revival di X-Files quindi, benché rimane saldamente ancorato a tutti i suoi canoni più particolari – immutate sono le musiche e le atmosfere –, rivolge comunque uno sguardo fresco e schietto al futuro dello stesso franchise. Perché nonostante X-Files abbia all’attivo nove stagioni, 202 episodi, due film per il grande schermo, due spin-off (di cui uno di scarso successo cancellato dopo 13 episodi e tra l’altro inedito al pubblico italiano), non perde il suo appeal confermandosi una fra le serie tv più belle degli ultimi anni. La produzione televisiva, che ha finito poi per far entrare nel mito il genio di Chris Carter, è stata la prima che ha influenzato non solo la concezione di arte seriale ma anche il cinema, la letteratura, i fumetti e tutti i rami più disparati della pop culture. Alzare il velo sull’esistenza degli extraterrestri, degli esperimenti sugli esseri umani e soprattutto sulla ragione d’essere di un Governo Ombra, che muove i fili della vicenda, è stato un qualcosa di inusuale e di innovativo per quei tempi.
X-Files, oltre ad essere una brillante serie tv a tema fantascientifico, rimane un crime drama brillante, intenso, emozionante e che scuote le coscienze. Questo sequel, che arriva in tv a distanza di 14 anni dall’ultimo episodio, non segna un re-start per il mito di X-Files ma rappresenta a tutti gli effetti la consacrazione di un marchio che ha fatto scuola e che ha cambiato il modo di vedere la fantascienza in tv, appunto. Se pensiamo a prodotti come Fringe, Revolution, Lost e tanti altri, non esisterebbero se X-Files, in un certo senso, non avrebbe scosso così violentemente le fondamenta della tv moderna. C’è quindi molta attesa attorno a questo primo episodio e, se nella sua interezza, “My Struggle” (questo è il titolo della season premiere) convince la maggior parte del fan più accanito, i creatori pensano già al futuro di X-Files una volta che la miniserie sarà terminata. Se il suo ritorno in tv è dettato soprattutto da un’esigenza di audience da parte della FOX, per Chris Carter invece significa approfondire la storia, contestualizzala e spiegare cosa è accaduto ai due protagonisti dopo che hanno affrontato, in New Mexico, il misterioso “Uomo che fuma”. Dopo questa miniserie, dunque, si pensa che ci sarà un terzo film per il cinema, che chiuderà una volta e per tutte i punti insoluti della vicenda, oppure uno spin-off con nuovi personaggi per dare un tocco giovane alla vicenda. Semplici speculazioni oppure c’è del vero? Piccola curiosità. X-Files ha avuto un tale impatto anche qui in Italia tanto è vero che il Fan Club italiano, attualmente, si sta armando per organizzare la prima Convention dedicata alla storica serie tv per permettere ai fan di incontrare i loro beniamini.