Qualche giorno fa sono stata attratta da uno slogan di una nota azienda che recita: “Cultura è una parola da condividere”. Ben detto! La Cultura, però, non è solo un morfema con uno suo significato specifico, ma è un modo di vedere le cose, uno stile di vita. Tutto è Cultura, anche la politica, anche la moda, anche l’economia. Ma purtroppo, quando si fa riferimento alla Cultura, si pensa sempre a una serie di nozioni, apprese a Scuola, che servono solo in contesti spefici. Un Sapere che usiamo spesso solo per “impressinare” il prossimo, come faceva il protagonista del film The Limitless, che con il supporto di una pillola riusciva a ricordare tutto quello che aveva visto, sentito, studiato nel corso di una vita. La Cultura, quando è nozionismo, perde di valore e si riduce a essere come quei libri impolverati messi in bella vista sugli scaffali di una biblioteca, ma che nessuno legge. Il Sapere acquisisce invece di valore solo se interiorizzato e solo se ci serve per “coltivare” la nostra Mente, rendendola fertila e aperta a nuove scoperte. Come suggerisce l’etimologia del termine Cultura, che deriva dal latino “Colere”, “coltivare”.
Quindi, non fermiamoci a quanto già conosciamo, ma continuiamo ad arare e poi a seminare il giardino della nostra Mente, non per fare colpo sugli altri o per dimostrare di Sapere, come faceva il personaggio interpretato da Matt Damon in “Genio Ribelle” che conosceva tutto, però era incapace di applicare nella vita quanto appreso. Impariamo emozionandoci e, ritornando a quanto scritto proprio questa mattina sul mio profilo Facebook, dopo aver arato e seminato, aspettiamo di raccogliere i frutti. Perché se il nostro Sapere è autentico nessuno potrà fermarci, impedendoci di progredire e di crescere.
E infine difendiamo e valorizziamo la nostra splendida Lingua, l’Italiano. L’idioma del cuore e della musica. La Lingua che ci consente di comunicare con i nostri simili, i cui fonemi sono una fantastica melodia…
Maria Ianniciello