La società cambia seppur lentamente e da patriarcale sta diventando sempre più egualitaria. Sebbene le cose stiano migliorando per le donne, il sistema di credenze resta intatto e ancora oggi, nel nuovo millennio, gli uomini faticano (e non poco) ad adeguarsi. Come dimostrano i dati Istat, stando ai quali sono quasi 7milioni le donne che hanno subito una forma di abuso. Di omicidi nel 2016 se ne sono contati 120 in Italia. Quali siano le cause certe non è dato saperlo. Posso solo fare qualche ipotesi da giornalista e naturopata.
La libertà dei costumi può far troppa paura agli uomini per essere accettata, nonostante nessuno sia nei fatti padrone del corpo e della mente di un altro essere umano. Il retaggio culturale, tuttavia, è molto forte. Il femminile si è dovuto adattare a logiche maschili, perdendo i contatti con la sua vera natura. E il maschile è oggi sempre più disorientato e impaurito da un’emancipazione frettolosa e spesso non concreta. Ciò che mi sfugge è l’incapacità delle donne di allevare bambini consapevoli, ma se teniamo presente quanto affermava Carlo Gustav Jung sull’inconscio collettivo allora il dato è tratto. Il sistema di credenze, su cui è stata costruita la società patriarcale, è troppo forte per essere scardinato in un battito di ciglia tanto che pure tra donne manca una vera complicità.
Il maschilismo s’insinua spesso nella mente femminile, quando classifichiamo un comportamento “emancipato” definendolo sommariamente sbagliato. Eppure non esiste giusto o sbagliato, esiste libertà di scelta a patto che questa non danneggi un altro o più individui. In una realtà in cui il privato, tramite i social, diventa sempre più pubblico è difficile applicare fattivamente questi concetti. Ciò che possiamo fare è metterci in contatto con noi stesse ritrovando la nostra dimensione in ogni ambito della Vita, dal lavoro alla famiglia, per assaporare attimi di felicità e saper dialogare con le altre emozioni.
In sintesi: riappacifichiamoci prima di tutto con noi stesse, sentendo nel nostro cuore la libertà di esistere e di agire. Può capitare che una donna, per condizionamenti socio-culturali, senta un insano bisogno di chiedere l’autorizzazione per vivere secondo la propria natura. E allora proprio in questi momenti devi pensare, cara amica, che nessuno ha potere sul tuo respiro, sul tuo cuore, sulla tua Vita. Se non hai un lavoro o altri problemi ti affliggono ricordati che tu sei unica e irripetibile, nessuno è come te! Sincronizzati con il tuo respiro e porta l’attenzione sui tuoi piedi per trovare la centralità in te e non nel tuo rapporto d’amore.
Il tuo uomo teme di perdere il controllo? Non importa. Tu continua a vivere e ad esistere per te, solo per te. Clarissa Pinkola Estés paragona le donne ai lupi, che sono due specie in estinzione. La donna selvaggia, che dimora in noi, è compressa. La psicologa dice che «la donna sana somiglia molto al lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il proprio territorio, inventiva, leale, errante». Eppure, precisa Pinkola Estés, «la separazione dalla natura selvaggia fa sì che diventi povera, sottile, pallida, spettrale». Non diventare un fantasma. Reagisci. Puoi farlo partendo da te stessa ed educando tuo figlio al rispetto del femminile in tutte le sue sfaccettature in modo sano e naturale… Ne trarrà solo vantaggio.