L’Esame di Stato tra paure e dubbi per il futuro

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Un’immagine del film “L’attimo fuggente”

In questi giorni in Italia si stanno svolgendo gli Esami di Stato; una prova importante per gli  studenti italiani. Una fase di passaggio è sempre complicata, poiché si lascia ciò che si conosce per qualcosa d’ignoto e d’indefinibile. Può essere il mondo del lavoro o l’Università, non ha importanza. Il cambiamento è comunque in atto e, quindi, fa paura. Ma sono veramente pronti i nostri ragazzi ad affrontare questo passaggio con coraggio e determinazione, senza dubbi e sapendo che la Vita a volte può essere anche molto dura? Non tutti; dipende dal carattere di ciascuno e soprattutto da quanto le persone, che li hanno accompagnati nel processo di crescita, siano riuscite a infondere loro fiducia e coraggio con autorevolezza, senza mostrarsi deboli; queste persone sono i docenti; figure che possono allo stesso tempo distruggervi o aiutarvi a capire chi siete e qual è il vostro posto nel mondo. L’insegnante non dovrebbe avere solo il compito di distribuire informazioni e nozioni; al contrario il docente dovrebbe fornire ai suoi alunni gli strumenti necessari per aiutarli a conoscere prima loro stessi e poi la realtà circostante. «Conosci te stesso», affermava Socrate, che del «so di nulla sapere» ne aveva fatto quasi un mantra, perché – proprio quando siamo liberi dai condizionamenti e quindi dalla presunzione di sapere già la risposta – possiamo apprendere altro e vedere le cose da diversi punti di vista, allenando la mente alla flessibilità. Il cervello “muore” quando è fisso su schemi rigidi, cioè quando non è abituato alle novità; in altre parole ci avviamo verso un lento declino quando perdiamo la curiosità dei bambini.

“(…) Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che bisogna guardare le cose da angolazioni diverse (…) Quando leggete non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate. Figlioli dovete combattere per trovare la vostra voce (…) Non affogatevi nella pigrizia mentale (…) Osate cambiare, cercate nuove strade (…)”. Da L’Attimo Fuggente.

In Italia purtroppo non c’è l’usanza dei discorsi agli studenti, e credo sia un grande errore, perché ognuno ha bisogno di esempi. La mattina dell’Esame di Stato, ma anche i mesi precedenti, avrei tanto voluto che qualcuno mi facesse un discorso motivazionale, invogliandomi a migliorare e a studiare. «Lo devi fare, figliola, non per dimostrare agli altri di sapere o per il  “posto di lavoro” ma affinché tu sappia “ragionare” con la tua testa», avrei tanto voluto sentirmi dire. Purtroppo quella persona non c’era. Ho dovuto trovare la forza dentro di me e ne vado fiera. Ragazzi, siate eccellenti e poi pretendete l’eccellenza a Scuola, nel lavoro, nella Vita. In bocca al lupo per il vostro Esame di Stato.

Maria Ianniciello

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