Ho seguito con estrema attenzione il dibattito sui vaccini. Ho voluto tuttavia essere prudente nell’esprimere giudizi frettolosi, senza cognizione di causa o solo per assecondare convinzioni forse prive di fondamento. Ero soprattutto consapevole di non avere strumenti idonei per affrontare con lucidità un tema così ostico in un Paese diviso e fortemente politicizzato. In Italia si parteggia. Inneggiamo alla Democrazia ma poi non mostriamo rispetto per chi magari la pensa diversamente da noi. Una parte della classe giornalistica si è poi schierata dall’una o dall’altra parte, con fin troppa leggerezza, senza inquadrare i fatti come espressione di un Fenomeno sociale di grande rilevanza che ci fa capire molto della società contemporanea.
I genitori contrari ai Vaccini vengono così etichettati come degli «ignoranti», con troppa facilità. I favorevoli, invece, sono visti come «schiavi di un sistema corrotto e monopolizzato dalle lobby». Ci si sofferma sui particolari, filtrati attraverso la lente d’ingrandimento delle nostre forme di pensiero che non sono verità assolute. Si perde così di vista il quadro complessivo rischiando di lasciare ai posteri (e mi riferisco ai giornalisti) una Storia frammentata, disomogenee, figlia di un sistema fin troppo chiassoso, gestito dalla rabbia che – mascherata di buonismo – ci domina.
La Medicina e la visione frammentata del corpo umano
Mi preme fare alcune considerazioni sulla Medicina Occidentale e su come quest’ultima veda l’individuo. Ho molta fiducia nei Medici che salvano tante persone da una morte assicurata sia in Occidente e sia in Oriente. Provo una grande ammirazione per quei professionisti che lavorano nelle zone ‘calde’ del pianeta e per quanti in Italia fanno del loro meglio affinché i pazienti guariscano. Eppure c’è un Ma. Penso che la Scienza Medica debba rimettere al centro l’essere umano nella sua totalità.
Sempre più ricerche stanno dimostrando che tutte le cellule del nostro organismo cooperano. Non siamo una macchina perfetta. Siamo molto ma molto di più. Siamo psiche e soma. Siamo cuore, anima, mente. Siamo creature armoniche che fanno parte di un sistema più ampio, denominato Natura. Che cos’è che può essere considerato scientifico? Tutto ciò che è dimostrabile in modo empirico. Eppure c’è qualcosa che non può essere colto mediante i sensi. Pensate alla Terra. Il nostro pianeta si trova in uno Spazio quasi del tutto sconosciuto e che probabilmente non conosceremo mai.
Ci sono misteri nel nostro corpo, cose che accadono e che sono inspiegabili. Forse perché la Mente razionale è limitata? Forse perché sbagliamo approccio? La Medicina ha fondato tutto il proprio sapere sul paradigma cartesiano che concepisce la separazione netta tra corpo e mente. E se non fosse così? Ancora oggi gran parte della Fisica fa riferimento alle leggi di Newton, secondo il quale il concetto di spazio e tempo sono assoluti, la materia è un composto di particelle considerate elementari e ogni evento è determinato da una causa. Il corpo umano è stato considerato di conseguenza una macchina con tutta una serie di sistemi isolati tra loro.
L’Uomo come Natura
La Medicina Positivistica, nonostante ci abbia fatto uscire dall’oscurantismo, allungando la vita media, ha dei limiti oggi. Per oltrepassarli, essa deve superare se stessa andando in un’altra direzione e forse riprendendo il contatto con il mondo antico. Le ultime scoperte della Fisica quantistica mostrano una realtà diversa da quella prospettata dal Positivismo.
Sembra che esista un fattore di connessione tra tutti gli ambiti naturali, sia fisici e sia biologici. L’uomo è Natura in movimento e per conoscerlo veramente bisogna entrare nel cuore delle leggi della Natura. L’essere umano è specchio del Pianeta e, con molta probabilità, dell’intero Universo. E` come una stella che brilla di luce propria ma che coopera con lo spazio circostante senza il quale non potrebbe esistere. Siamo tutti interconnessi, quindi perché continuare a considerarci frammentati?
I vaccini tra presente e futuro
Che cosa c’entra tutto questo discorso con i vaccini? Non ci sono studi che dimostrano se e quanto i vaccini abbiamo degli effetti collaterali o indeboliscano il sistema immunitario. Al momento è l’unica ‘arma’ che abbiamo per debellare molte malattie infettive. Le mie domande sono di natura esistenziale, filosofica se vogliamo. Quanto queste metodiche (compresi i vaccini) incidono a lungo termine sul ‘sistema pianeta’ e di conseguenza sulla nostra specie?
Premesso che non possiamo sconfiggere la morte, premesso che abbiamo ‘annientato’ molte patologie (come il vaiolo per esempio) ma ne abbiamo create molte altre, causate dai nostri stili di vita, mi chiedo ancora: questa continua lotta contro la Natura – considerata perversa e cattiva – dove ci porterà? Sul pianeta per ovvie ragioni tutto muta, tutto scorre e ogni cosa cambia forma.
Non sarebbe meglio accostarsi alle malattie con un approccio diverso che colga il quadro complessivo e non il particolare? Siamo individui che vivono in una collettività e debellare la morte è fantascienza. E` brutto dirlo ma per un bambino guarito in Occidente, ne muoiono tre (forse molti di più) in Africa. Perché c’è una sorta di equilibrio in Natura che non è la matrigna (come sosteneva Leopardi); essa è al contrario la Vita che scorre fuori e dentro di noi. Prenderne consapevolezza è forse doveroso e sensato da parte nostra.
m.i.