Tempo fa, quando ero direttore di una rivista locale, scrissi un editoriale sulla cosiddetta “Alleanza di Cervelli”, cioè sulla capacità della persona di uscire dall’individualismo per creare una sinergia con i propri simili, guardando verso un obiettivo univoco e comune: la crescita collettiva del gruppo/team/comunità di appartenenza. All’epoca avevo un sogno: fare editoria culturale in un territorio (la Testata esce nelle province del Sannio e dell’Irpinia) alquanto sterile dal punto di vista editoriale. Il Sud Italia – e questo nessuno può negarlo – spesso dialoga solo con se stesso e il più delle volte lo fa anche male. La causa? Un retaggio socioculturale, che non intendo però approfondire in questa sede. Ad ogni modo ho portato quel sogno con me, creando questo progetto che mi sta dando una miriade di soddisfazioni se non altro perché ogni giorno è fatto di nuove scoperte. Ogni giorno io e il mio team di collaboratori apprendiamo aspetti nuovi dell’editoria online e spesso, anche adesso, mi chiedo: ma stiamo facendo abbastanza? Come possiamo soddisfare i bisogni dei nostri lettori? In realtà non si fa mai abbastanza. E` importante però fare il possibile per ottenere il meglio per sé, per chi legge, per il team.
In questo primo anno di lavoro intenso ho avuto modo di osservare molte dinamiche sociali, grazie ai numerosi eventi che vi abbiamo raccontato, e mi sono accorta che il nostro Paese è ancora spaccato in due. Da un lato c’è un’Italia che, nonostante le difficoltà, sa mettersi in discussione, crea agganci con la fitta rete sociale presente sul territorio e investe sulle eccellenze che possiede, parlando al resto della Nazione; dall’altra parte invece c’è una realtà diversa che ha inventiva, ma si chiude a riccio. Qui le idee sono tante e anche innovative, però restano spesso (non sempre) su carta, perché l’individuo uccide il gruppo e di conseguenza il libero fluire e il concretizzarsi delle idee. Tutto resta teorico, immobile. Dal pensiero non nasce un’azione e i progetti sono sempre in divenire, sul punto di essere realizzati.
E vi porto un esempio. Tempo fa, sono stata contattata da un giovane collega che voleva sottopormi un progetto editoriale per una delle sezioni di Cultura & Cultura. L’idea era originale, la relazione era ben scritta. Però, purtroppo, quando gli ho chiesto come intendeva rendere il tutto operativo, è calato il silenzio. Ebbene, tutti – a partire anche dalla sottoscritta – dobbiamo imparare a essere operativi, lavorando sulla nostra capacità di uscire dall’individualismo per creare una vera “Alleanza di cervelli”, perché nessuna idea si materializza procrastinando e rimandando a domani ciò che si potrebbe fare oggi. Senza l’azione e senza un proficuo lavoro di gruppo non esiste sviluppo né individuale né collettivo.
Maria Ianniciello