Ci sono due cose (non solo due) che si apprendono con l’esperienza, con il trascorrere degli anni. Si tratta di due importanti valori che se coltivati possono dare i loro buoni frutti: il rispetto per l’anziano o per chi ha comunque qualcosa da insegnarci perché più grande di noi e la predisposizione all’ascolto. Entrambi ci vengono insegnati da bambini, nella prima infanzia. Sento spesso dire genitori: «Io sono il migliore amico di mio figlio». Trovo, e i recenti studi pedagogici lo confermano, che un padre o una madre non può e non deve trasformarsi in ciò che non è, ovvero in un amico, altrimenti il figlioletto non vedrà in lui o in lei una persona autorevole, da rispettare. Il genitore è una guida non un comandante né un confidente e come tale deve riuscire a conquistare il rispetto della prole, la quale a sua volta deve ricevere dal padre e dalla madre gli strumenti per poter camminare lungo il sentiero della vita. I genitori che perdono di autorevolezza creano dei fannulloni e dei nulla facenti che il più delle volte portano nella società, e anche nei luoghi di lavoro, la forma mentis del “tutto è dovuto perché sono io”. Ognuno deve esercitare il ruolo che gli spetta in una famiglia come in un’azienda. Un mio amico manager, tempo addietro, si lamentava di un giovane alle prime armi che era solito telefonare in tarda sera per avere un parere sul lavoro svolto. Un’invadenza della privacy che creava non pochi problemi al mio amico; un atteggiamento sbagliato, che è sinonimo di mancanza di educazione e totale assenza del rispetto delle gerarchie che sono importanti altrimenti vivremo nel caos, in una vera e propria anarchia. Purtroppo la forma mentis del “tutto è dovuto perché sono io” è radicata in molti giovani che, non avendo avuto esempi adeguati in famiglia, anziché ascoltare le critiche costruttive di chi ha avuto modo di apprendere qualcosa in più, innalzano le pareti della maleducazione e dell’arroganza… La soluzione sta nella prima infanzia, periodo in cui il genitore dovrebbe semplicemente svolgere il ruolo di guida…
Maria Ianniciello