Volete assoggettare e impoverire economicamente un popolo? Toglietegli la Cultura e in particolare i libri, i quali sono definiti il cibo della mente, in maniera piuttosto riduttiva.
In realtà la lettura è molto di più: oltre a essere il tapis roulant del cervello, il quale è come un muscolo e quindi va mantenuto in allenamento, stimola la Creatività che è la sola via per il progresso socio-economico di un territorio. Ogni prodotto innovativo, prima di essere messo sul mercato, va realizzato e ancor prima pensato. Immaginato.
La Creatività muove il mondo; senza di essa nulla, nemmeno l’essere umano, esisterebbe, perché ogni cosa sul nostro Pianeta è nata dall’idea di una Mente Creativa che possiamo chiamare Dio o Energia Universale, Natura o Caso.
Ogni creatura, animata e non, è uno splendido capolavoro. E l’essere umano è l’unica specie del Pianeta ad avere una evidente Creatività, la quale – dicevamo – può essere sviluppata attraverso la Lettura, il grande serbatoio della Fantasia. Dopotutto i libri sono una delle fonti che ci hanno fatto conoscere gran parte della Storia dell’umanità; tanto che anche Dio, secondo la tradizione ebraica e cristiana, fece mettere per iscritto le sue Parole, in modo che fossero tramandate alle generazioni future. Non è un caso che, consapevoli dell’enorme potenzialità della Cultura e in particolare dei libri, tutti i dittatori sanguinari si sono preoccupati di distruggere o di nascondere quei volumi considerati proibiti e di impedire l’accesso allo studio, soprattutto alle donne che, come madri, potevano trasmettere ai loro figli il seme della vera conoscenza. Le mie parole trovano conferma nei numeri. La crescita economica di un’area territoriale è strettamente legata alla fruibilità della Cultura, come dimostra l’indagine Istat sui libri, resa pubblica in questi giorni.
Nel 2013 in Italia permangono forti differenze territoriali: nelle regioni settentrionali legge oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (50,1% nel Nord-ovest e 51,3% nel Nord- est), mentre nel Sud e nelle Isole (unica eccezione è la Sardegna) la quota di lettori è pari solo al 30,7%, con Campania e Sicilia in coda alla classifica. In Italia una famiglia su dieci non ha nemmeno un libro in casa e la percentuale è più alta al Sud, con Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania ai primi posti. Inoltre in Campania il 70 per cento degli intervistati non ha letto nemmeno un libro nel 2013 contro il 40 per cento del Trentino Alto Adige, la regione più virtuosa e certamente più produttiva. C’è dunque uno stretto legame tra produzione e cultura. Vogliamo crescere come Paese? Leggiamo. Se avete un budget limitato, potete acquistare un e-book o andare in biblioteca, ma fatelo. Facciamolo. La redazione di Cultura & Culture si impegna a proporvi sempre più libri. Seguiteci…
Maria Ianniciello