Per il terzo anno consecutivo torna “Trame”, il Festival dei libri sulle mafie in programma a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno. Quest’anno l’iniziativa è dedicata alle donne che stanno in prima linea, alla sindache, alle giornaliste, alle magistrate, alle scrittrici, alle insegnanti, alle mogli, alle madri, alle figlie che con la loro testimonianza e a volte con la loro ribellione stanno determinando forti cambiamenti in Calabria e nel resto del Paese. Il Festival, sostenuto dalla presidenza della Camera è stato presentato nei giorni scorsi a Roma e la stessa Laura Boldrini incontrando gli organizzatori ha spiegato che «è doveroso stare vicino alle iniziative come queste e ai territori che si trovano in prima linea».
Nel cartellone di questa edizione circa 100 ospiti provenienti da tutte le parti d’Italia, 40 libri presentati e raccontati, oltre 60 tra incontri letterari, musicali e teatrali, laboratori, proiezioni di flim, reading. Tantissimi i libri che parlano al femminile con la presenza di autrici, testimoni, donne magistrato e rappresentanti dell’associazionismo. Il giorno di apertura sarà presentato il libro d Lirio Abbate “Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il Paese dalla ‘ndrangheta”, edito da Rizzoli e per l’occasione ci saranno il nuovo procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e il sostituto procuratore Alessandra Cerreti. Non solo editoria ma anche arte con l’installazione “Mani in alto” di Chiara Rapaccini che inaugurerà il Festival. L’opera realizzata con un gruppo di ragazzi di Catanzaro e Lamezia Terme e con l’Associazione Antiracket di Lamezia è un bosco di mani che affollano una grande vasca al centro di Piazza Mercato, più volte palcoscenico di omicidi di ‘ndrangheta.
Il Festival ricorderà Antonio Manganelli, il capo della polizia recentemente scomparso, parlando del suo libro postumo ‘Il sangue non sbaglia’ con la moglie Adriana Piancastelli, lo scrittore Mimmo Gangemi e il giornalista Peppino Caldarola. Non mancherà poi lo spazio dedicato al cinema con i registi Roberto Andò, Mimmo Calopresti, PIF e Pasquale Scimeca che porteranno in Calabria non solo le immagini dei loro film ma anche il loro pensiero mentre il produttore cinematografico Gaetano Di Vaio presenterà in anteprima nazionale il libro “Non mi avrete mai” scritto con Guido Lombradi. Per la letteratura Gianrico Carofiglio a lungo magistrato e oggi autore parlerà di come si fanno le indagini nella realtà e nei romanzi e lo scrittore Carmine Abate presenterà il reading letterario-musicale “Le mie Calabrie”. Il 20 giugno nel giorno dedicato ai rifugiati nel mondo, Marco Incudine uno dei più rappresentativi esponenti della nuova word music italiana presenterà il progetto “Sale nero. Musica e parole per i migranti”, una performance inedita che si muove fra teatro, canzoni e poesia. A chiusura del Festival, il 23 giugno, è annunciato un incontro con il ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Massimo Bray, che prende il titolo dalla frase detta da Paolo Borsellino a Rosaria Schifani, vedova di uno degli agenti uccisi nella strage di Capaci: «Questa terra diventerà bellissima». Nuovo direttore artistico del Festival è Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore il cui compitò principale sarà quello di orchestrare un evento di richiamo nazionale.
Emilio Buttaro