A Milano in mostra gli “insetti”

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Alla Galleria Casa Dugnani, dimora quattro-cinquecentesca immersa nel verde di Robecco Sul Naviglio, alle porte di Milano, si svolgerà dal 4 maggio al 2 giugno la collettiva “Insetti”, attraverso le creazioni di sette artisti internazionali: Jessica Carroll, Diane Didier, Lili Fischer, Clemen Parrocchetti, Giovanni Tamburelli, Arlette Vermerein e Job Versteeg. Ognuno interpreta e riproduce in maniera originale, un mondo estremamente variegato, caratterizzato da infinite forme e colori, i cui i protagonisti indiscussi sono gli insetti. Le sculture e le installazioni sono realizzate con materiali diversi: dal bronzo al ferro, dal marmo al legno, dalla carta alla stoffa, dalla plastica ai vari materiali di recupero.

Diane Didier, Sogni di una notte d'estate, 2011,
Diane Didier, Sogni di una notte d’estate, 2011,

Il percorso espositivo – La mostra ha inizio nel parco antistante la casa, dove si è accolti da un favo gigante in bronzo, creato da Jessica Carroll, le cui dimensioni imponenti raggiungono i due metri di diametro. L’artista rivolge la sua attenzione al mondo dei favi e alle api, come si può ammirare nella sala interna dedicata, dove sono collocate sue sculture di api scolpite su marmo bianco. Nella sala d’ingresso sospese nell’aria, si muovono delicatamente cinque splendide tipule – realizzate da Lili Fischer – con immense ali di carta sostenute da una leggerissima struttura in ferro. Nelle opere dell’artista spesso incontriamo insetti, cui sono stati dedicati profondi studi e ricerche, dei quali vengono moltiplicate le dimensioni reali, in una visione del tutto macroscopica. Ne è dimostrazione l’installazione in site creata per l’occasione, i cui elementi, riprodotti in scala, superano i quattro metri. La Fischer rivolge un’attenzione particolare alle falene, che appese alle pareti, creano un dialogo con le grandi tipule sovrastanti. Materiali e tecniche molto diverse sono utilizzati da Giovanni Tamburelli, che nelle sue rappresentazioni di insetti, di dimensioni ridotte, predilige il ferro e il bronzo. Queste creature si arrampicano sui muri e sui libri e creano un’atmosfera alquanto inquietante. Accanto al brulicare di questi piccoli esseri, sono collocate le tarme di Clemen Parrocchetti.

di Lili Fischer
di Lili Fischer

L’artista, affascinata dalle tarme – studiate approfonditamente – le presenta in maniera straordinaria, attraverso delle opere dall’anima in ferro, rivestite da garze e fili di cotone colorati, che pongono l’accento su una spiccata fantasia resa dal contrasto cromatico. La mostra prosegue nella galleria sotterranea dove si viene proiettati in uno spazio incantato che richiama i misteriosi boschi nordici e gli insetti che li popolano. Danno voce a questo spaccato ambientale le opere degli artisti nord europei: Diane Didier, Arlette Vermeiren, Job Versteeg. Scendendo le scale un sottofondo sonoro in crescendo ci introduce all’installazione di Job Versteeg, caratteriazzata dalla proiezione sulla volta e sulle pareti di insetti in movimento. Di sua creazione sono anche le sculture collocate sulle pareti: insetti di varie forme e dimensioni, in legno e ferro. La lunga “rete” di Arlette Vermeiren che percorre tutta la galleria, filata a mano con carta leggerissima e supportata da una struttura in plastica, rappresenta un’immensa ragnatela nella quale si scorgono ragni stilizzati. Di forte impatto cromatico sono i variopinti insetti di Diane Didier realizzati con materiale tessile e cartaceo di recupero – carte di caramelle, velina usata per i fiori -, che popolano la nicchia rendendo l’ambiente estremamente vivace.

 

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