In occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, in corso in questi giorni a Milano, il Comune ha allestito a Palazzo Reale la mostra di Susan Philipsz intitolata “Close to me”, aperta al pubblico dal 1° giugno al 23 settembre 2012.
Tema dell’esposizione sarà, naturalmente, la famiglia con i suoi rituali culturali e religiosi e la varietà di forme del vivere comune. Il tutto, all’interno di una più generale interrogazione sul senso del fare famiglia oggi. La scelta di Susan Philipsz non è stata casuale. L’artista crea opere sonore, senza l’introduzione di nuovi elementi materiali se non il suono, sfruttando le potenzialità architettoniche e paesaggistiche del contesto in cui si collocano. In questo riesce a trasmettere l’ampiezza del tema della famiglia, svelandone insieme le forme originali e le strutture profonde.
Apre il percorso “Weep, O Mine Eyes” (2010), installazione sonora collocata nel cortile interno di Palazzo Reale e basata su un madrigale a quattro voci di John Bennet. L’opera è attivata a intervalli regolari durante tutto l’orario di apertura al pubblico della mostra. Portando all’aperto di un cortile una forma che nasce in chiave domestica, Susan Philipsz ribadisce il potere straniante e coinvolgente dell’immaginazione musicale quasi un ritorno alla “lingua madre” [matricale] di ogni espressione umana, per sondare le relazioni familiari. Quattro monitor costituiscono l’”hardware” dell’opera seguente, che collega il cortile di Palazzo Reale con la sua cappella palatina: Susan, Barbara, Joan and Sarah; “A Song Apart” (1997) è infatti un video a quattro canali in cui Susan e le sue sorelle cantano “Swiftly Flowing Elba” in momenti e luoghi diversi. Un canto originariamente familiare e privato acquista un significato diverso e un ruolo determinante nella riflessione sul tema del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, perché proprio la famiglia, in quanto soggetto dell’opera sonora, viene collocata naturalmente sullo sfondo delle architetture di Palazzo Reale.
Chiude il percorso espositivo l’installazione sonora che dà il titolo alla mostra, “Close to me”. L’opera è stata espressamente pensata per il VII Incontro Mondiale per le Famiglie e creata dall’artista appositamente per Milano. “Close to me”, che verrà installata all’interno della cappella di Palazzo Reale – la chiesa di San Gottardo in Corte – è stata realizzata sulle note di un inno che l’artista ha cantato a Glasgow nel 1982 quando aveva appena nove anni per la visita del Papa, allora Giovanni Paolo II. Un canto che Susan Philipsz ripropone oggi, eseguito insieme alle sue tre sorelle.