“A proposito di lei” di Babana Yoshimoto, la recensione

A proposito di lei
Giangiacomo Feltrinelli editore – 160 pagine, 12 euro – Traduzione di Giorgio Amitrano

L’autrice giapponese, che ha conquistato l’Italia, è una fan di Dario Argento, al quale ha dedicato l’ultimo libro “A proposito di lei”, che si ispira proprio al film “Trauma”. Banana Yoshimoto, pseudonimo di Mahoko Yoshimoto, afferma nel post scriptum del romanzo che il maestro del brivido è stato di grande sostegno per la sua vita e per il suo lavoro creativo, come del resto anche l’Italia, menzionata più volte in “A proposito di lei”, edito da Feltrinelli. Terra che, tra le pagine di questo nuovo affascinante libro, appare come uno spettro, un fantasma visibile nei ricordi confusi dell’Io narrante, una bambina, oggi donna, che ha subìto un trauma durante l’adolescenza, creato da una madre impazzita, vittima della superstizione e della stregoneria. Banana, che oggi scrive da genitore, affronta diversi temi; uno su tutti la maternità, perché – come ha più volte sostenuto l’autrice – il rapporto con la mamma condiziona molto il figlio nel suo percorso di crescita. Ma “A proposito di lei” è anche un romanzo della memoria. Yumiko (questo il nome della protagonista) compie un viaggio a ritroso nel tempo, ritrovando se stessa e riscoprendo la sua storia. Ad aiutarla è il cugino Shōichi, compagno di giochi dell’infanzia, che un giorno appare nella sua vita tormentata e infelice per ricondurla in quei luoghi tanto decisivi per lei. Quei posti tanto importanti per raggiungere la consapevolezza che le manca, per ritrovare quel passato che le è stato rubato. I ricordi riprendono forma gradualmente ma mai il lettore riesce a prevedere il finale, inaspettato e sconvolgente. Nelle ultime pagine tutto torna e la mente si illumina sulle parole non dette, sulle cose nascoste, sulle figure eteree che compaiono lungo il cammino di Yumiko, la quale parla a se stessa narrando quello che le è successo. Perché, come ogni donna, anche lei, attraverso la forza evocativa del  dialogo interiore, scopre la sua vera identità. Lo stile è asciutto, molti sono i dialoghi. Poche le descrizioni. Fantasmi, streghe, sedute spiritiche, omicidi, follia, sogni e attimi mai vissuti ritornato in questo nuovo romanzo che si fa avvincente proprio alla fine, quando la protagonista comincia a provare briciole di emozioni, finite nell’oblìo di una dimensione sconosciuta…

Maria Ianniciello

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