Arnaldo Pomodoro è uno di quegli artisti che meglio rappresenta Milano. Milanese di adozione, lo scultore si trasferì da Pesaro nel 1954, in pieno secondo dopoguerra dopo aver consigliato agli amministratori della città lombarda di lasciare la Sala delle Cariatidi, che era stata colpita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, intatta affinché le generazioni future ricordassero quanto le guerre fossero assurde e inutili. Era il 1953, Arnaldo Pomodoro aveva fatto il suo primo viaggio a Milano per vedere la mostra di Picasso e ne era rimasto affascinato. Oggi, in occasione dei 90 anni dell’artista, il capoluogo della Lombardia gli dedica una mostra che coinvolge le sedi più significative, dalla famosa Sala delle Cariatidi, ubicata nel Palazzo Reale, alla Triennale passando per Palazzo Poldi Pezzoli e attraversando altre location. «Milano all’epoca era vitalissima, nel pieno della rinascita e della ricostruzione e la mostra di Picasso fu un evento memorabile, di grande forza emozionale che mise in evidenza come l’arte fosse in grado di esprimere e sintetizzare il senso e le dinamiche del momento storico che stavamo vivendo», commenta Pomodoro che nei primi anni Cinquanta, quando viveva a Pesaro, lavorava al Genio Civile e fu proprio lì ad appassionarsi di Arte studiando da autodidatta.
La mostra di Milano conduce il fruitore, dunque, nel mondo affascinante di Arnaldo Pomodoro. A Palazzo Reale sono esposte trenta opere, mentre nella piazza adiacente troverete il complesso scultoreo The Pietrarubbia Group. Alla Triennale e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro potrete vedere invece quattro progetti: il Simposio di Minoa a Marsala, in Sicilia e il Carapace, la Cantina delle Tenute Lunelli a Bevagna, il monumento di Pietrarubbia e il progetto per il nuovo Cimitero di Urbino. L’esposizione pone l’accento, inoltre, sui lavori eseguiti per il Teatro dal 1982 al 2009 mediante sedici teatrini esposti presso il Museo Poldi Pezzoli.
La mostra su Arnaldo Pomodoro unisce altri luoghi di Milano rendendo tutto il percorso molto affascinante. L’evento è curato da Ada Masoero ed è organizzato dal Comune con la Fondazione Arnaldo Pomodoro e Palazzo Reale nonché con la collaborazione di Mondo Skira Mostre e di vari Enti. Il catalogo è curato da Skira editore, nel quale c’è una nota di Giorgio Zanchetti dell’Università degli Studi di Milano, che si sofferma, in particolare, sulla capacità di Pomodoro di creare un dialogo tra il mondo circostante e chi lo abita. In mostra opere come La Luna il sole la torre (1955), Il giardino nero (1956), La ruota (1961), Sfera n. 5 (1965), Colpo d’ala (1984) e tante altre sculture. Consigliata? Assolutamente sì. Avete tempo sino al 5 febbraio 2017. Per info: Tel. 02.89075394; [email protected]; [email protected]