Che il Teatro Carlo Gesualdo fosse una realtà affermata in ambito teatrale non solo ad Avellino era già una certezza. L’Istituzione culturale infatti con i suoi ricchi cartelloni sta portando in Irpinia nomi affermati della recitazione italiana, coinvolgendo grandi e piccini attraverso la sua vasta offerta che comprende diversi generi teatrali, come commedie, drammi, musical, cabaret.
Ed è stata diffusa proprio oggi la notizia che il foyer del Teatro, per il terzo anno, ospiterà dieci mostre. L’iniziativa dal titolo “Arte in scena” è stata presentata questa mattina, 24 gennaio 2014, con una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il sindaco di Avellino, Paolo Foti, il presidente del Carlo Gesualdo, Luca Cipriano, e Sergio Capaldo, direttore della Business Unit Progress, partner della rassegna, allestita con la collaborazione di Alberto Iandoli, storico dell’Arte, e con l’aiuto dei maestri Salvatore Gebbia e Carmine Santaniello. Tutti questa mattina hanno espresso la loro soddisfazione per un’iniziativa che si prefigge l’obiettivo di promuovere la Cultura e in particolare l’Arte sul territorio. Si comincia il 31 gennaio con la mostra dell’urbanista di origini siciliane, Domenico Fraternali, deceduto da poco.
L’esposizione, che si chiuderà il 26 febbraio, è un omaggio all’artista che con la sua famiglia si trasferì ad Avellino all’età di dieci anni, diventando un simbolo per la città. E infatti nei suoi quadri Fraternali, con la sua scrupolosa cura dei dettagli, ha raffigurato Avellino nelle sue molteplici sfaccettature. La rassegna proseguirà con il giovane Claudio Valentino che sarà in esposizione per un mese, dal 27 febbraio al 27 marzo. Si continuerà con altri artisti, quali Carlo Conrotto, Carlo Meluccio, Rosa Monti, Alfonso Grassi, Giuseppe Pagnotta e Faustino De Fabrizio. Il sipario calerà su “Arte in scena 2014” il 9 gennaio 2015, giorno in cui si chiuderà la personale di Ettore De Conciliis, aperta al pubblico dal 6 dicembre 2014. Ettore De Conciliis anche lui avellinese, classe 1941, divenne noto al grande pubblico nel 1965 con il “Murale della pace”, un affresco realizzato nella Chiesa di San Francesco che suscitò l’interesse della stampa stampa nazionale e internazionale, perché De Conciliis dipinse accanto ai vestovi avellinesi e a Papa Giovanni XXIII personalità come John Kennedy, Mao Tse Tung, Cesare Pavese, Guido Dorso, Pier Paolo Pasolini e Fidel Castro. Un’opera effettuata in piena Guerra Fredda e quindi considerata scandalosa!