Lettore e autore si danno del tu. Si scambiano opinioni, consigli e giudizi. Senza filtri. I libri si leggono, si commentano, si raccomandano. E il dibattito culturale cambia radicalmente: diventa diretto, immediato. Davvero interattivo. È questo l’obiettivo principale di ClubDante (www.clubdante.net), club virtuale di autori e lettori, che è online dal 10 maggio in italiano e in spagnolo, ma cercherà di allargarsi presto ad altre lingue. Nato da un’idea di Bruno Arpaia, Santiago Gamboa ed Emanuele Mioni (presidente della Concessionaria digitale Empower Consulting), ClubDante sarà presentato al Salone del libro di Torino domenica 13 maggio alle ore 15 nello Spazio Autori A nell’incontro ClubDante.net: scrittori e lettori si incontrano in rete. Il primo social media delle culture narrative, e dove si potranno ricevere i primi consigli di lettura da Bruno Arpaia, Javier Cercas,Santiago Gamboa, Marco Archetti, Iaia Caputo, Carmen Covito, Girolamo De Michele, Marcello Fois, Valentina Fortichiari, Antonio Franchini, Giuseppe Lupo, Alessandro Mari, Ignacio Martínez de Pisón, Efraím Medina Reyes, Rosa Montero, José Ovejero, Domenico Starnone, Enrique Vila-Matas. Dimenticate le “vecchie” community sui libri che già affollano la rete. Perché se “il medium è il messaggio”, la novità dirompente di ClubDante è proprio la sua varietà di forme e contenuti. In questo nuovo social network i lettori saranno protagonisti: potranno infatti dialogare con i propri autori preferiti. Scoprire cosa leggono. Dare consigli di lettura, organizzare la propria biblioteca e crearsi una rete di amici. Ma anche gli autori avranno la possibilità di rivolgersi in maniera diretta a una grande massa di persone che hanno tutte in comune la passione della lettura, ampliando così la propria base di lettori. Uno scambio a diversi livelli, dunque. Il Club virtuale, infatti, avrà anche un’Agorà, un luogo di dibattito, di circolazione di idee e di informazioni su temi culturali, nel quale si potranno trovare articoli, blog, inchieste, reportage, dossier tematici, recensioni, fotoreportage, videointerviste agli scrittori, con varie sezioni che spazieranno dai temi in primo piano alle opinioni, dai dibattiti alle notizie dal mondo, dalla politica culturale al mercato del libro, fino a reportage video e fotografici. All’Agorà di ClubDante collaboreranno autori prestigiosi: hanno già aderito, infatti, firme del calibro di Roberto Saviano, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Pino Cacucci, Massimo Carlotto, Paolo Giordano, Mario Desiati, Cristina Comencini, Mauro Covacich, Luis Sepúlveda, Paco Ignacio Taibo II, Piergiorgio Odifreddi, Carlo Bonini e molti altri. Oltre a stimolare alla lettura, elemento importantissimo in questo periodo di crisi, ClubDante si propone di approfondire e arricchire lo scambio culturale tra il mondo ispanico e quello italofono, contribuendo alla conoscenza reciproca e alla diffusione di autori, opere, idee… Ogni autore gestirà autonomamente la propria pagina personale, molti trasferiranno nell’Agorà i contenuti dei propri blog e prepareranno testi inediti e originali. L’Agorà darà anche risalto alla scienza e al suo rapporto con l’arte, e dedicherà uno spazio particolare ai traduttori e ai diversi mestieri del libro. Infine, ClubDante sarà anche una finestra sul mondo del giornalismo culturale e sulle nuove tendenze del giornalismo narrativo: è già stato stipulato, infatti, un accordo con la Fundación para el Nuevo Periodismo Iberoamericano fondata da Gabriel García Márquez. In cantiere, poi, ci sono molte iniziative di promozione della lettura: incontri, eventi, premi e borse per giovani autori e giornalisti indipendenti. Proprio al Salone del Libro di Torino, ClubDante lancerà l’idea di un premio europeo e di un concorso per racconti in italiano e spagnolo.
1 commento su “Club Dante, il social network delle culture narrative”
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trovo giusto poter conversare,chiedere agli scrittori(non solo indipendenti) di accogliere richieste del lettore,e ,a loro volta dare un indirizzo più cosmopolita dando voce ad un “cervello”affaticato .credo altresì che oggi più che mai il “pensiero”abbia un peso di primo piano. I lettori non sono abituati a pensare? Forse no,se non viene dato loro modo di farlo,la scrittura è anima Viva ,la parola stigmate di un “libero pensiero”. All editoria non piace?Si preferisce sostare nel “non detto”? Poco importa se si ha un arena piena di vivacità intellettuale