Essere o vivere: il nuovo libro di François Jullien

C’è un Oriente sconosciuto che può essere compreso dagli occidentali solo ritornando alle radici. Le rivoluzioni industriali e l’Illuminismo hanno fatto uscire l’Occidente dall’oscurantismo, allontanandolo tuttavia dalle tradizioni e innescando quel processo di omologazione di cui scriveva anche Pier Paolo Pasolini e che non si accenna ad arrestare. Gli occidentali sono tutti uguali nelle reciproche nevrosi figlie del progresso che ha favorito la totale esclusione dei riti dalla vita quotidiana, oltre che di una parte della filosofia classica che è insegnata nelle scuole il più delle volte senza cognizione di causa. Feltrinelli pubblica un libro che uscirà il 15 settembre 2016. Scritto dal filosofo e sinologo francese, François Jullien – che è autore di molti volumi proprio sulle diversità tra Occidente e Oriente – il saggio si intitola “Essere o vivere”. Si tratta di un volume di 320 pagine, in cui l’autore compie una sorta di viaggio dall’Europa alla Cina per farci comprendere quali siano le differenze tra due modi di intendere la Vita.

François Jullien nel suo nuovo libro si pone una serie di interrogativi che stimolano già la nostra mente. “Noi pensiamo per individui, loro per situazioni. Noi proponiamo trasformazioni, loro si mettono in sintonia con gli eventi, noi amiamo la sincerità, loro ambiscono all’affidabilità”, si legge nella presentazione del libro divulgata dalla nota casa editrice italiana. Ma c’è di più: noi tendiamo a omologare, a modellizzare, loro preferiscono lasciar maturare. Per esempio, come ha spiegato lo stesso François Jullien in una recente intervista, nella tradizione cinese il tempo è gestito in maniera diversa. Mentre in Occidente siamo abituati a vivere il trascorrere del tempo in maniera accelerata, la Cina «insegna la durata, il maturare silenzioso delle cose, il cui esito solo alla fine emergerà, portandoci a percepire il lento maturare degli eventi prima che il visibile emerga». La cultura cinese ha un rapporto con il tempo più lento e, sebbene la Cina debba confrontarsi con la forma mentis occidentale, riesce tuttavia a creare un mix perfetto che si sta diffondendo anche in Occidente proprio grazie alla globalizzazione.

Nel libro di François Jullien, “Essere o Vivere”, ci si chiede se c’è uno spazio in cui incontrarci e se in quello spazio si parlerà la loro lingua o la nostra? Come sarà questo dialogo? Il filosofo ha sempre parlato delle occasioni, del rapporto con il tempo e della capacità di cogliere la trasformazione silenziosa visibile in ogni cosa. Il saggio illustra il pensiero cinese e il pensiero occidentale in quaranta concetti. La traduzione dal francese all’italiano è di Emanuela Magno. Nato a Embrun, classe 1951, François Jullien è docente universitario, conferenziere e autore di altri volumi, dal “Trattato dell’efficacia” (1998) a “Sull’intimità” (2014). I suoi libri sono tradotti in lingua italiana.

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