Sta per volgere a termine il mese del Ramadan, periodo sacro per i circa due milioni di musulmani residenti in Italia che sono tenuti a osservare prescrizioni specifiche dettate dalla loro religione. Il termine Ramadan significa “mesa caldo” e corrisponde al nono mese del calendario musulmano con una cadenza che varia di anno in anno. Nel 2012, il Ramadan in Italia è durato dal 20 luglio al 18 agosto e si concluderà domani, 19 agosto, con una grande celebrazione chiamata Id-al-Fitr, per la quale le comunità islamiche italiane hanno organizzato diverse feste; la più importante a Milano. Le istituzioni del capoluogo lombardo hanno assicurato la loro presenza alle celebrazioni che si svolgeranno in città.
Per l’occasione la vicesindaco con delega al dialogo interreligioso Maria Grazia Guida ha inviato alle comunità islamiche di Milano un messaggio che parla di condivisione dei valori e consolidamento del dialogo: «Riconosciamo in questo momento di fine Ramadan un’opportunità per condividere insieme valori importanti e significativi per tutti, credenti e non credenti, cittadini del mondo intero e in particolare di questa città che con voi oggi vuole consolidare un dialogo profondo e sincero. In una solennità come quella che voi oggi vivete ritornano quei valori che sono propri della vostra religiosità, come compassione, solidarietà e fraternità».
Valori, questi, che hanno trovato espressione nell’iniziativa organizzata dal mondo arabo in Italia, chiamata Ramadan in carcere 2012, un modo per assistere spiritualmente e materialmente i musulmani che sono detenuti nelle prigioni italiane e nei centri per gli immigrati clandestini. Obiettivi del progetto di solidarietà, far incontrare la comunità carceraria con i ministri di culto e raccogliere vestiti, scarpe e libri per i detenuti.
Il mese del Ramadan corrisponde al periodo in cui fu rivelato il Corano e i musulmani sono tenuti a digiunare astenendosi dal mangiare, bere, fumare, avere rapporti sessuali durante il giorno, limitandosi a consumare un pasto serale chiamato iftar dopo una preghiera che interrompe il digiuno fino al mattino successivo. Scopo del digiuno è insegnare la pazienza, l’umiltà e la spiritualità. In pratica, si digiuna per amore di Dio e per offrirgli più preghiere. Durante questo periodo dell’anno, infatti, alle solite cinque preghiere giornaliere si aggiunge una preghiera speciale detta Taraweeh (preghiera notturna) e si intensifica la pratica di recarsi in moschea. La sera del 27 del mese, giorno in cui secondo l’Islam Maometto ricevette la rivelazione del Corano, i musulmani celebrano la Laylat-al-Qadr (la notte del potere), mentre la fine del Ramadan è festeggiata, in corrispondenza del primo giorno del mese di Shawwal, con riunioni di famiglia, pranzi abbondanti e scambi di regali.
Piera Vincenti