La Estorick Collection of Modern Art di Londra festeggia nel 2013 il suo quindicesimo anniversario. Per celebrare questa speciale ricorrenza il museo ha inaugurato il 16 gennai 2013 una mostra dedicata all’italiano Giorgio Morandi (1890-1964) maestro della “poetica della misura”, che rimarrà aperta al pubblico fino al 7 Aprile 2013. La mostra, che comprende circa ottanta opere su carta intime e meditative, ripercorre con acqueforti e acquarelli l’intera carriera dell’artista bolognese.
Morandi, uno degli artisti più amati nella collezione Estorick, è spesso presentato come una figura solitaria, le cui opere incarnano i valori artistici “dell’eterno” e dell’ “atemporalità”. Tali lavori trascendono il mutevole linguaggio del modernismo attraverso il loro magistrale equilibrio compositivo, la gamma dei sottotoni e la raffinata luminosità. Dobbiamo comunque considerare che Morandi passò tra le file del movimento Futurista di Marinetti, oltre ad aver esibito a fianco di artisti del gruppo Novecento, tra cui Mario Sironi; inoltre l’artista aderì per un periodo alla Scuola metafisica di Giorgio de Chirico.
Questi elementi rivelano che Morandi è senz’altro una figura molto più complessa e sfaccettata di quella che si potrebbe supporre ad una prima e superficiale lettura delle sue “essenziali” nature morte e dei suoi paesaggi.
Organizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Maggiore – Bologna, con opere provenienti da collezioni private e dalla collezione Estorick, Lines of Poetry si concentra sui lavori su carta con una vasta sezione dedicata alle sue acqueforti. Incisore autodidatta, Morandi iniziò a produrre acqueforti dal 1912 padroneggiando velocemente questa tecnica che divenne presto veicolo importante per la sua espressione artistica. Nel 1930 ottenne la cattedra di incisione alla Accademia di Belle Arti di Bologna dove insegnò per oltre 20 anni.
Sebbene limitati in termini di soggetto pittorico, i lavori dell’artista rivelano una grande versatilità stilistica e sete di sperimentazione ravvisabile nei differenti rapporti di scala degli oggetti e nell’incorporazione di un ampia varietà di combinazioni dei tratti del disegno. Per esempio, l’esposizione include una interessante incisione appartenente all’effimera fase di Morandi futurista, dove le sue famose bottiglie e caraffe appaiono spintonarsi per guadagnare spazio su una bassa scrivania, ravvivate da dinamici e vigorosi contorni e dalle molteplici direzioni dei tratti d’ombra. Altre immagini esplorano gli effetti che sembrano alludere alle teorie gestaltiche sull’instabilità della percezione, focalizzando l’attenzione sullo spazio tra gli oggetti così quanto sugli oggetti stessi. Le acqueforti di Morandi sfruttano frequentemente la natura creativa della percezione, riducendo all’essenziale i dettagli visivi necessari all’osservatore per la costruzione dell’immagine e per la comprensione delle relazioni tra gli oggetti raffigurati. Altre sono invece raffinate rese naturalistiche, immagini costruite per la maggior parte con l’uso, elegante e fino, del tratteggio a reticolato.
Nella mostra sono anche inclusi una serie di acquerelli, raramente esposti nel Regno Unito, i quali fanno di questa esposizione un’occasione veramente imperdibile per ogni estimatore di Giorgio Morandi. Forse, molto più di tanti altri, questi fogli esemplificano la particolare abilità dell’artista nel distillare l’essenza di una complessa scena o composizione in una disposizione di forme quasi astratte. Queste immagini, ammalianti nella loro misura e nella straordinaria economia di mezzi, sono tuttavia intensamente evocative di tempo e luoghi.
Questa vasta selezione sarà accompagnata dai disegni di Morandi appartenenti alla Collezione Estorick, facendo di questa esposizione una delle più complete retrospettive sulla sua arte grafica che siano mai state organizzate in Gran Bretagna.
La mostra sarà inoltre affiancata da una serie di immagini Polaroid rielaborate con delicatezza e di stampe digitali dell’illustre fotografo Nino Migliori (1926). Create durante la metà degli anni Ottanta, queste fotografie formano una serie intitolata Paesaggi immaginati: I Luoghi di Morandi ed esplorano il paesaggio di Grizzana, amato dall’artista ed immortalato in così tante sue opere, paese che, in riconoscimento all’affetto dell’artista verso il suo territorio, è stato rinominato “Grizzana Morandi” nel 1985. Meglio conosciuto per le sue immagini in bianco e nero legate al Neorealismo, che immortalano scorci della vita in Italia degli anni Cinquanta, Migliori rivela con questi lavori un lato differente della sua ricerca, nella quale la fotografia è solamente il punto d’inizio di un’immagine che non aspira semplicemente a documentare un momento in un tempo e luogo specifico, ma esprime qualcosa del suo eco emotivo.