Giovanni Gastel, fotografo tra i più famosi, è stato il protagonista di una mostra allestita a Milano dal titolo “Le 100 facce della musica italiana”. Noi l’abbiamo visitata e recensita.
Jim Morrison, indimenticabile star e leader dei Doors, diceva che “l’anima di una persona è nascosta nel suo sguardo, per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi”. Niente di più vero. Niente di più umano. Dietro a un paio di occhi, siano essi grandi o piccoli, color nocciola, nero carbone, azzurro come il cielo o verdi come lo smeraldo, si cela sempre l’essenza di un uomo o di una donna. E’ con questa convinzione che ho voluto assistere a “Le 100 facce della musica italiana”, splendida mostra che svela, attraverso un centinaio di scatti fotografici, la verità delle pop e rock star di casa nostra, ma anche dei più influenti produttori discografici, oltre a importanti manager e producer di eventi live. Cento personaggi, cento forze della natura, cento talenti, un’infinità di differenze e di sfumature ritratte. Minimo comun denominatore, l’amore per la musica. Ma chi è il mago che, con la sua macchina fotografica, è riuscito a catturare e a fermare per un istante il volo di queste cento anime? Il suo nome è Giovanni Gastel, uno dei fotografi più amati e illuminati non solo d’Italia ma anche del mondo. Il progetto artistico realizzato dall’artista in collaborazione con il mensile Rolling Stone, e che è stato in mostra per tutto il mese di febbraio presso La Fabbrica del Vapore di Milano, va oltre il semplice e freddo catalogo o book fotografico. Le cento immagini esposte raccontano infatti un percorso preciso, narrano LA STORIA degli ultimi decenni della musica italiana, mettendo finalmente “a nudo” le personalità più diverse delle star tricolore. Ci sono giganti del rock come Vasco Rossi e Ligabue, il primo immortalato semisdraiato, mentre accenna un sorriso ironico, il secondo più serio e severo (esattamente come è nella natura dei due cantautori emiliani). Non potevano mancare Jovanotti, ritratto in total black & white, con il volto a tre quarti un po’ pensieroso (forse nostalgico ma non per questo triste) ed Eros Ramazzotti, anch’egli fotografato in bianco e nero, occhiali scuri a celare lo sguardo rivolto verso il basso mentre le braccia si fanno strette quasi a cercar protezione e intimità (chissà se la scelta della posa e del look è opera di Gastel o dello stesso Eros). Anche le band trovano spazio tra “Le 100 facce della musica italiana”. Ed ecco i Negramaro, protagonisti di uno scatto tridimensionale ma non per questo snaturato. E poi i Litfiba, divertenti e giocherelloni con gli occhi “pazzi” e i sorrisi furbi di chi la sa lunga e ne ha viste tante. I Subsonica, tutti uniti a guardar verso il futuro, innovativi e visionari come la loro musica e il loro modo di comunicare. Ci sono mostri sacri del cantautorato italiano come Francesco De Gregori (al sicuro e a suo agio con il cappello da cowboy) e Ivano Fossati (qui più frizzante e simpatico di come lo conosciamo o lo immaginiamo). La mostra è stata impreziosita anche dai volti sorridenti di Tiziano Ferro, Claudio Baglioni e Gianni Morandi (di un’energia pazzesca anche se non si tratta di uno dei suoi celebri selfie!), dal fascino enigmatico di Marco Mengoni e da quello più frivolo di Cesare Cremonini; dalla natura simile e al contempo opposta di De André padre e figlio. Capolavoro assoluto lo scatto dedicato a Mina, con la lunga treccia di capelli a forma di chiave di violino (arte pura). Trasformista e sempre sopra le righe, Zucchero (il cappello indossato nella foto è da applausi), pacifico e rilassato, invece, Francesco Guccini (mentre coccola l’amato gatto nero). A occhi chiusi, quasi a voler ascoltare la pace intorno a se, Ornella Vanoni, sempre raffinata e signora indiscussa della musica italiana.
Straordinarie le fotografie che catturano la bellezza selvaggia di Emma Marrone, e quella più delicata e timida di Elisa (le due coach di Amici 13). Raggiante Caterina Caselli, sensuale Giorgia, eleganti Ludovico Einaudi e Renzo Arbore, spudoratamente loro stessi forse perché completamente sedotti dall’obbiettivo di Giovanni Gastel. Lo sguardo di questi cento personaggi talvolta ipnotizza ed esprime verità molto più di mille parole pronunciate nelle loro canzoni. Gli occhi gridano paure e sofferenze, oppure gioie e piaceri. Ci sono pupille entro cui puoi scavare e leggere di meravigliose avventure sui più importanti palcoscenici della Penisola e del Vecchio Continente, ma anche di solitudine e di amarezze faticosamente esorcizzate dal suono di una chitarra, oppure da una poesia, magari scritta nella nebbia prodotta delle lacrime mischiate al fumo di una sigaretta.
Tra “Le 100 facce della musica italiana” di Giovanni Gastel ci sono anche gli idoli dei più giovani: da Marracash (il rapper appare con le mani al muro, intento a scrutare il suo avversario) a Emis Killa, in posizione di sfida, come se non volesse fidarsi di nessuno, nemmeno della propria ombra. Pare arrabbiato anche Enrico Ruggeri, che Gastel fotografa intento a puntare il dito contro qualche soggetto sicuramente incapace e traditore. Si aggiusta la giacca e sprizza sensualità da ogni poro, Francesco Renga, così come Samuele Bersani, tenebroso ma un po’ impacciato, il cui sguardo è rivolto a chissà quale anima inafferrabile incontrata lungo il suo cammino. Stravolto ed eccentrico, anche più della realtà, Morgan, chiuso nel suo abito ottocentesco, dandy fino al midollo, essenza maledetta e impossibile da salvare. Questo e molto altro sono “Le 100 facce della musica italiana” volute da Rolling Stone, cento pagine di vita e di mito, cento anime che ci seducono con uno sguardo e ci invitano a danzare tra l’ebrezza dell’inquietudine, la meraviglia dell’arte e del talento, per finire ubriachi di musica e di verità.
Silvia Marchetti