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Di cosa siamo capaci quando siamo innamorati? Che cos’è l’amore se non l’alibi per compiere le azioni più deprecabili, più meschine, più violente? Dopo l’esperimento della monumentale trilogia Il tuo volto domani, Javier Marías torna a ipnotizzarci con la sua scrittura-fiume, affidando per la prima volta la narrazione a una protagonista femminile.
Luisa e Miguel sono la coppia perfetta: María Dolz, che lavora in una casa editrice di Madrid, da anni li osserva ogni mattina al caffè e dal quel rapporto fatto di sincera tenerezza e profondo affetto trae la forza per affrontare la propria assai meno perfetta vita privata e sentimentale, ma anche la insopportabile vanità dei suoi autori. Un giorno la donna scopre però che Miguel Desvern è stato ucciso, brutalmente accoltellato dal custode di un parcheggio, un balordo che vive in un’automobile. Dopo qualche tempo, Maria avvia una storia con Javier Diaz-Varela, il migliore amico del defunto, ma intuisce subito che questi è perdutamente innamorato della vedova: la morte di Miguel Desvern, all’apparenza casuale e inutile, le si presenta cosi sotto una nuova luce. La protagonista capisce via via ciò che il lettore di questo noir metafisico comprende da subito: che la storia è molto più complicata di quanto possa apparire. Dov’è la verità se di un avvenimento vengono proposte versioni sempre diverse, se appaiono inafferrabili persino i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le no-stre passioni? Cos’è l’amore se non la giustificazione per qualsiasi nostro atto, dal più nobile e altruistico al più scandaloso e deprecabile? Interrogativi e dubbi che in ultima analisi non troveranno soluzione perché raramente la lingua umana è in grado di agire in funzione della realtà e il più delle volte è solo strumento di continue, ulteriori mistificazioni.
Profondo, misterioso, velato di una sottilissima ironia, Gli innamoramenti (Einaudi, pp. 306, Euro 20,00) è diventato presto il caso letterario del 2011 in Spagna, e ha vinto solo poche settimane fa il Premio Nacional de Narrativa assegnato dal Ministero della Cultura spagnolo alla miglior opera letteraria pubblicata in una delle quattro lingue ufficiali riconosciute nel Paese. A causa dei tagli alla cultura decisi dal governo, però, Marías ha rifiutato il premio: una decisione che ha fatto discutere, ma che rappresenta l’ennesimo esempio della coerenza dell’autore. «In tutto questo tempo ho evitato le istituzioni dello Stato, senza curarmi del partito al potere, e ho rifiutato tutte le remunerazioni che provenivano dall’erario pubblico, – ha detto. – Il mio atteggiamento ha origini lontane e non ha niente a che vedere con chi governa oggi. Lo Stato non ha nulla da darmi per il mio compito di scrittore che ho scelto di mia propria iniziativa». Gli innamoramenti, esce nei Supercoralli nella straordinaria traduzione di Glauco Felici, scomparso lo scorso settembre, a cui l’editore dedica questo libro.