Affetta da una sindrome spastica, che si aggrava all’età di sei anni con il sopraggiungere della poliomielite, Grace trascorre i primi anni in famiglia, sostenuta soprattutto dalla madre che lotta per darle una vita normale, finché, di fronte a crisi sempre più violente e all’impossibilità di parlare in modo comprensibile, i genitori si arrendono e decidono, a undici anni, di affidarla a un istituto psichiatrico. Quando i cancelli si chiudono alle sue spalle, è l’inizio dell’inferno. The Briar – la sua casa per quasi trent’anni – si rivela un luogo dove vive una popolazione dolente, fatta di bambini e adolescenti, menomati nel fisico e nella mente che devono sopportare trattamenti durissimi, grandi sofferenze, umiliazioni gratuite. E tuttavia, è anche un luogo che stupisce per la sua insospettabile vita sotterranea fatta di amicizie, di scherzi, di solidarietà e di complicità. L’incontro con Daniel, un ragazzino senza braccia, segnerà una svolta importante. Lui diventerà tutto per Grace: l’amico, il compagno di giochi, il confidente e il suo primo amore. Daniel che, con il dono straordinario della fantasia, la porta via dall’opprimente istituto, in tutti i posti del mondo, e le dà una ragione per resistere ogni giorno, per prendersi cura di sé, per imparare ad accettarsi. Fino al giorno in cui scompare… A partire dal suo vissuto, l’autrice ricostruisce, a tredici anni di distanza dalla morte della sorella, la sua tragica esistenza, dandole quella voce che in vita non ha mai avuto, traducendo in parole quei silenzi o quei suoni disarticolati. E Grace lo dice forte: quello che sente e che vede, quello che prova dentro, facendoci appassionare alle vicende, non di un caso clinico, ma di una vita, per quanto diversa, come tutte le altre.
Emma Henderson (1958) ha studiato Lingue e letterature moderne a Oxford e Yale. Dopo aver insegnato per anni e aver vissuto in Francia per un breve periodo, rientrata a Londra, ha vinto un importante premio in Creative Writing al Birkbeck College della London University nel 2006. Con Grace lo dice forte, suo primo romanzo, ha vinto il McKitterick Prize 2011 ed è arrivata seconda al Mind Book of the Year Award 2011. È stata inoltre finalista del prestigioso Orange Prize 2011, del Commonwealth Writers’ First Book Award, del Waverton Good Read Award, del Authors Club First Novel Award e del Wellcome Trust Book Prize.