I luoghi della memoria (Arduino Sacco Editore, 114 pagine, 10,80 euro) ripercorre con racconti a volte arricchiti di fantasia, altre volte frutto di riflessioni, di progettualità, altre volte esito di ricerche di storia locale, momenti di vita che di quelle esperienze così raccontate hanno costituito le radici e la linfa vitale di quel che poi è stato il futuro. Il libro apre con il narrare il rito –perché di un vero e proprio rito si tratta – della lavorazione del pane nell’ambito di una casa piena di rispetto “religioso” . Prosegue con un lungo racconto su usi e tradizioni riguardanti i momenti salienti della vita in una famiglia del popolo all’inizio del secolo: la nascita, gli stenti della guerra, le sciagure ad essa conseguenti, il matrimonio, la morte. Altri racconti mettono in luce personaggi realmente esistiti di questo piccolo paese reale vivificato dall’immaginazione: Teresina, donna sola e disagiata; Mariantonia, definita la chioccia per la sua esasperata protezione dei figli a cui anche in età adulta nega l’autonomia dell’esistenza; la signorina P. maestra elementare tanto preparata quanto rude nei modi; Josephine, una ragazza diventata nomade per bisogno di affetto familiare. Ancora altri sono i racconti che attraverso la percezione individuale indagano nell’animo umano per attingere spazi e tempi che vanno oltre queste categorie e attingono il senso dell’infinito e dell’eterno, come infinite ed eterne sono le emozioni che si trasmettono di generazione in generazione, quando protagonista è il dolore, la sofferenza, ma anche la speranza di tingere di nuovi colori la vita.
Il presente si avvale sempre del supporto della memoria, intesa sia come laboratorio atto a catalogare i dati dell’esperienza, sia come fucina capace di ricreare, evocandone il senso, i momenti della vita trascorsa, significanti l’esperienza personale o aventi valore universale, realmente vissuti o semplicemente immaginati, elaborati dalla fantasia o appresi dai racconti dei vecchi. Essa ci aiuta a recuperare antiche emozioni, addolcite dal fluire del tempo e arricchite di più mature consapevolezze, permettendoci di riviverle con nuove sensazioni. Anche i racconti più attuali sono in qualche modo depositari di pregresse universali esperienze, laddove il vero protagonista è da una parte il dolore del distacco, la lacerazione degli affetti interrotti, le difficoltà proprie dell’esistenza umana, dall’altra la forte volontà di appassionarsi alla vita, superando tutti gli ostacoli in una potente e tenace voglia di determinare almeno in parte il proprio destino.
Adriana Pedicini vive a Benevento. Già docente di lettere classiche nei Licei, scrive da tempo, ma solo con la quiescenza ha iniziato a dare concretamente visibilità alla sua scrittura. Ha al suo attivo, oltre alla silloge di poesie Neomàtia, anche una raccolta di racconti I luoghi della memoria con cui ha vinto il 1° Premio nel Concorso Internazionale di Narrativa “Taormina 2010”. È presente con poesie e racconti su varie Antologie sia in cartaceo che on line. Attualmente collabora anche con diversi blog o magazine: Sul Romanzo, Arteinsieme, Lib(e)ro libro, RomaCapitaleMagazine ed altri.