La rossumata è una delle tante ricette protagoniste del nuovo libro di Sveva Casati Modignani, in uscita il 4 settembre 2012, il primo libro interamente autobiografico, il primo in cui Sveva ci svelo qualcosa di sé. È il 1943. Milano è sotto le bombe degli alleati, nei pressi di via Padova una bambina, un po’ timida, ma incredibilmente curiosa, sta iniziando il suo apprendistato alla vita. Si chiama Sveva e ha 5 anni. È questo il contesto in cui prende avvio Il diavolo e la rossumata (Mondadori Electa, 176 pagg., 12,66 euro), un racconto autobiografico in cui l’autrice ripercorre gli anni dello guerra che si svolgono tra la casa di famiglia a Milano e una cascina, tra le risaie, a Trezzano sul Naviglio. Il cibo è il fil rouge che accompagna tutti i tredici episodi del libro, una storia in cui si mescolano ricordi ed emozioni, sapori e ricette, in cui ogni avvenimento e aneddoto è sempre legato a un piatto cucinato o a un pasto condiviso. Sono anni di fame, di mercato nero e di succedanei, ma per la piccola Sveva il cibo non manca, poiché le donne di famiglia dispiegano tutta la loro creatività per portare in tavola, ogni giorno, piatti nutrienti e appetibili. Le ricette dei piatti di “guerra” citate all’interno della storia, e raccolte alla fine del volume, sono arricchite da fitti commenti, oltremodo personali, che le rendono un divertente e affascinate proseguo del racconto. Le accurate descrizioni di persone, sapori e usanze ci restituiscono un mondo, non così lontano, di cui stiamo perdendo ogni memoria.