«Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai chi ti ostacola. Non importa, realizzali». Soleva dire così Madre Teresa, una piccola donna tenace, con una Fede incrollabile, che nel 1948 rese concreto il sogno di aiutare i poveri di Calcutta, dando loro una speranza. Madre Teresa creò dal nulla la sua Fondazione, sostenuta inizialmente da dodici collaboratori ma che con il tempo si è diffusa in più di cento Nazioni, annoverando al suo interno 4mila persona e un milione di volontari, con milardi di dollari raccolti. Un successo ottenuto grazie alla semplicità di una donna che aveva comunque nel sangue le innate capacità di leader, senza avere alcuna nozione di leadership, né di economia aziendale o di management. A raccontare l’esperienza umana di Madre Teresa sono due manager, Ruma Bose e Louis Faust III, nel libro “Leader per Missione” (Egea 2013), ulteriormente arricchito dal contributo di uno scrittore come Dominique Lapierre, che ha raccontato l’India nei suoi romanzi e che ha avuto modo di conoscere la missionaria di Calcutta, apprezzandone le innumerevoli doti, quali il carisma, la forza e la capacità di comunicazione. Gli autori non hanno scritto un libro di religione o di leadership, perché, come ci tengono a sottolineare, vogliono fare di Madre Teresa un esempio pratico per chiunque intenda realizzare grandi o piccoli progetti per sé e per la comunità, basando però la propria azione su un’etica universale suddivisa in otto principi che sono affrontati, singolarmente, nei vari capitoli del libro. Consigli utili per ogni lavoro, che è un bene e va sognato, amato, cogliendo il momento giusto. «Finché siamo vivi, sentiamoci vivi e andiamo avanti anche quando tutti si aspettano che lasciamo perdere», sosteneva infatti Madre Teresa.