Grande successo di pubblico per la mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni autografi della Casa Buonarroti”. In una settimana, sono state tremila le persone che si sono recate in via del Seminario 76, presso la Biblioteca della Camera dei deputati, per visitare l’esposizione inaugurata dal Presidente Gianfranco Fini il 31 ottobre scorso, a 500 anni dal completamento degli affreschi della Volta della Cappella Sistina. Nell’occasione, oltre al Presidente della Camera, sono intervenuti Pietro Folena, Antonio Paolucci, Pina Ragionieri.
La mostra, con ingresso libero, resterà aperta al pubblico fino a venerdì 7 dicembre. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20 (ingresso fino alle 19), sabato dalle 10 alle 13 (ingresso fino alle 12); chiuso le domeniche.
Il 31 ottobre di 500 anni fa, Michelangelo svelava al mondo la Volta della Cappella Sistina. Per celebrare l’evento, l’Associazione MetaMorfosi, presieduta da Pietro Folena, ha organizzato con la Camera dei Deputati una mostra di disegni autografi del grande Maestro, affiancati da pregevoli stampe d’epoca, in un percorso che va dalla Volta della Sistina fino al Giudizio Finale. La mostra e il catalogo sono curati da Pina Ragionieri, direttrice della Casa Buonarroti, dalla quale provengono tutti i “pezzi” esposti.
I disegni che riguardano la Volta vengono confrontati, nell’apparato didattico dell’esposizione, con le corrispondenti immagini della Sistina. Il visitatore avrà così modo di scoprire il momento progettuale di questo straordinario capolavoro, per il quale Michelangelo si sottopose anche a notevoli sforzi fisici, come egli stesso racconta in un sonetto esposto in mostra, accanto al quale si è raffigurato nell’atto di dipingere la Volta. Da sottolineare la presenza dell’unico progetto complessivo per il Giudizio Finale sopravvissuto al rogo nel quale Michelangelo, negli ultimi anni della sua vita, distrusse gran parte dei suoi disegni romani, affinché, come racconta il Vasari, «nessuno vedesse le fatiche durate da lui et i modi di tentare l’ingegno suo, per non apparire se non perfetto».