Stefano Curto, l’artista conosciuto per la sua tecnica espressiva luminosa, partecipa alla seconda edizione di JesoloArte la rassegna, curata da Maurizio Pradella, che indaga la particolare vitalità artistica del territorio veneto che si estende da Verona a Trieste. La mostra verrà inaugurata sabato 14 luglio 2012 e sarà visitabile fino al 18 agosto presso il Pala Arrex, il Palazzo del Turismo di Jesolo Lido. Quella rappresentata in questa mostra, per i linguaggi, i temi e le tecniche, costituisce un’effervescente realtà nella quale spicca per la particolarità dei suoi lavori Stefano Curto, l’artista trevigiano che è reduce da una serie importante di impegni espositivi tra cui l’ultima Biennale Veneta, Boswall House e Saatchi Gallery a Londra, Casa dei Carraresi a Treviso e, tuttora in corso, la mostra al Caffè Florian di Venezia.
Le opere di Curto sono composte da migliaia di gemme colorate, incastonate in grandi pannelli di plexiglass, e diffondono lampi di luce che si intrecciano con il senso delle distanze e ci avvicinano al suo mondo interiore. Stefano Curto infatti “dipinge” utilizzando una sorprendente tavolozza di colori, composta da cristalli dalle tinte naturali e declinati in una vastissima varietà di forme, dove ogni singola gemma viene scelta come fosse una pennellata sulla tela. Fortemente ispirato da una dimensione spirituale, che tende all’armonia del cosmo e a un ritorno alle origini, l’artista, con le sue creazioni, vuole celebrare una continua rinascita. Le sue opere, brillanti e colorate, sono il racconto di un viaggiatore solitario alla continua ricerca della luminosità e della fusione tra razionale e sopranaturale.
Per questa manifestazione ha scelto di esporre Dicranorrhina derbyana, un grande lavoro composto da 155.837 cristalli e spiega: «In Thailandia dopo lunghe immersioni nei bagni di colore della natura riflettevo sui dettagli della bellezza presenti nel microcosmo. Dettagli che, ho pensato, meritavano una rappresentazione quasi fotografica diretta, reale, quasi didattica. Ho amplificato e ingrandito l’immagine e di conseguenza aumentava anche il rispetto che provo per questi capolavori di madre natura, non a caso per farlo ho dovuto usare delle gemme piccolissime».
Nato a Segusino in provincia di Treviso nel 1966, Stefano Curto, insieme alla passione per la musica, che compone fin dall’età di quindici anni, e per i lunghi viaggi intorno al mondo, sviluppa la passione per le gemme. Apre giovanissimo un laboratorio in cui svolge con successo il lavoro di incastonatore di cristalli su diversi materiali disegnando ed eseguendo complessi disegni per le più importanti griffe della moda. La parte alchemica del suo lavoro, quel mettere insieme gli elementi materici nella composizione di un’opera singolare e irripetibile, lo spinge a consolidare nuove esperienze visive che poi utilizza per la realizzazione dei suoi manufatti. Intraprende numerosi viaggi soprattutto nei Paesi asiatici per la scoperta di nuovi linguaggi e differenti culture, che aprono i suoi orizzonti e lo mettono in relazione con l’universo infinito e misterioso delle filosofie orientali. Stefano Curto vive e lavora nella sua casa studio di Valdobbiadene. (Foto: Stefano Curto, Dicranorrhina derbyana)