Julien Friedler porta a Milano l’arte della follia. Le trenta opere in mostra fino al 13 novembre 2015, presso la Galleria della Fondazione Mudima di via Tadino, sono la sintesi di un incredibile lavoro artistico e di una riflessione intima del celebre pittore, scrittore e psicanalista belga. Friedler, infatti, non si limita a dipingere e a creare. Friedler entra in simbiosi con l’anima dell’essere umano, ne scova inquietudini e desideri, e utilizza tele, colori, stoffe, legno e rame per raccontare le storie di persone speciali incontrate durante la sua vita. Visitando l’esposizione milanese, intitolata “Mania Boz”, si è immediatamente rapiti dall’unicità di questo grande artista: l’installazione abbraccia diverse forme espressive, dalla scultura alla pittura, e accompagna il visitatore in un viaggio emozionante attraverso quella selva oscura e misteriosa che è la psiche. Julien Friedler è il primo a mettersi in discussione e a scoprire le proprie carte. Con passione e curiosità, interroga se stesso sul mistero che avvolge gesti, pensieri e sentimenti del proprio vivere quotidiano e ne fa punto di partenza per comprendere e spiegare l’universo umano nel senso più ampio. Pennellate rapide e sottili accarezzano le tele, i mostri che soffocano la mente e il cuore esplodono magicamente in un arcobaleno di colori caldi e rassicuranti, come a voler dire: «Nulla al mondo è così forte e malvagio da distruggere l’essenza della nostra anima. Non vi è alcun nemico, nemmeno la pazzia è in grado di annientare l’amore che proviamo verso noi stessi». “Mania Bolz” di Friedler, mostra (ad ingresso gratuito) curata da Dominique Stella, accarezza filosofia e letteratura, poesia e arti plastiche, sociologia e psicologia. La storia professionale di Friedler lo ha condotto oltre l’arte, fino a raggiungere nuove forme espressive e di comunicazione. Ed eccolo dialogare con se stesso in quadri astratti ma pieni di vivacità e concretezza. La sua è un’opera impattante a livello visivo ed emozionale, ricca di paesaggi selvaggi dove la natura è dominante e le cascate di colore definiscono spazi e idee. Una foresta di anime e di storie nasce e cresce nelle creazioni dell’artista 65enne: spiriti invisibili, ombre furtive, universi eterei sono i soggetti più rappresentati e amati da Friedler. L’arte qui diventa supporto di scambio, di conoscenza, di partecipazione collettiva. L’autore richiama l’attenzione di chi osserva le sue creature per cercare di stabilire un contatto diretto, per abbattere le barriere dell’indifferenza e levare la crosta di superficialità che nasconde verità e azioni istintive. Scoprire ciò che costituisce l’essenza passionale delle persone, ipnotizzando, incuriosendo, a volte destabilizzandole. La capacità introspettiva di Julien Friedler emerge in modo particolare dal suo modo di combinare e giocare con materiali e tonalità: statue filiformi in cerca di riscatto, volti scuri e misteriosi dal cui sguardo traspare un bisogno incontenibile di cambiamento, abiti sporchi di vita appoggiati a vecchie panche e carretti in legno, consumati dal dolore e dai ricordi. E’ il mondo che urla con tutta la forza della speranza, è la follia che si trasforma in occasione di rinascita, è ferita che si rimargina per farsi accarezzare dal sole di nuovi giorni. Il progetto di Julien Friedler è ambizioso, certo, forse difficile da comprendere nell’immediato. Le sue opere, tuttavia, restano a lungo impresse nella mente, ti parlano e ti influenzano anche dopo che te ne sei separato. Probabilmente è questa la vera magia dell’installazione di Julien: rompere gli equilibri di chi ne prende parte, capovolgere certezze e donare energia attraverso sfaccettature anche contrapposte. Come avviene nel suo atelier di Bruxelles (riprodotto in parte in Galleria Mudima), Friedler sfida i suoi ospiti offrendo una mostra da vivere come un’esperienza unica nel suo genere, per coinvolgerli in un momento di pura meditazione (grazie anche alla presenza fantasmagorica degli Schnarks) che alterna costantemente sogno e realtà.
Info aggiuntive
Julien Friedler – Mania Boz
Galleria Fondazione Mudima
via A. Tadino 26, Milano
dal 14 ottobre al 15 novembre 2015
Orari: 11-13; 15-19 (chiusura la domenica)
Ingresso gratuito