L’alba dei nuovi dei: recensione del libro di Andrea Colamedici e Maura Gancitano
Chi tra voi ha pensato almeno una volta di voler abbandonare i social network alzi la mano! Penso la alzereste in molti se fossimo in una stanza. La motivazione è presto detta: forse siete persone che non amano le polemiche e i dibattiti sterili. Forse vi siete sentiti attaccati, derisi, umiliati, feriti sui social. Forse le vostre idee sono state giudicate contorte, stupide, ansiogene. E quindi o vi siete censurati, mettendovi una sorta di bavaglio sulla bocca (operazione rischiosa e controproducente) oppure avete censurato o bannato il vostro interlocutore. Perché nell’epoca dei social non esistono mezze misure.
Cosa racconta il libro?
Ma si può percorrere un’altra via (oltre a quella dell’abbandono o dell’autocensura) per abitare i social network e il web? Secondo Andrea Colamedici e Maura Gancitano c’è una strada alternativa per vivere meglio nel web. Gli ideatori del progetto Tlon affrontano questo tema nel nuovo libro ‘L’alba dei nuovi dei. Da Platone a Big Data’ (Mondadori) partendo dal superamento della retrotopia, quel fenomeno teorizzato da Zygmunt Bauman che consiste nella tendenza a idealizzare il passato guardando così al presente e al futuro senza fiducia né speranza. Di conseguenza quasi tutto ciò che propone di innovativo la tecnologia è considerato ‘cattivo’. Questa nostra attitudine mentale a suddividere le cose, gli eventi, le persone, i social in buoni e cattivi non ci permette di vivere sia lo spazio fisico che virtuale in modo più salutare ed inclusivo; così si polarizzano le idee e dunque il dibattito.
La tesi di Colamedici e Gancitano è molto affascinante. Secondo i due filosofi, in un tempo lontano l’umanità visse un momento molto simile al nostro, nel quale si creò una profonda crepa. Questo periodo coincise con la nascita della Filosofia e della scrittura che cambiarono per sempre l’essere umano. Potrebbe essere che prima di allora gli uomini e le donne si muovessero nell’oscurità intellettuale perché privi di una memoria cosciente.
Maura Gancitano e Andrea Colamedici nel loro nuovo libro fanno riferimento alla teoria della mente bicamerale messa a punto nel 1976 dallo psicologo Julian Jayines, secondo il quale il cervello degli antichi con una camera riceveva le informazioni dagli ‘dei’, mentre con l’altra eseguiva ciò che veniva ordinato da queste divinità che erano i pensieri e gli stati d’animo.
Con il declino della mente bicamerale sarebbero nati il pensiero cosciente, la razionalità e quindi la Filosofia. Sono teorie, certo, soprattutto perché non sapremo mai cosa accadeva mille anni prima di Cristo con assoluta certezza. Ciò che però sappiamo – sostengono Gancitano e Colamedici nel libro ‘L’alba dei nuovi dei’ – è che l’impianto politeista della società, che si evince nei poemi omerici, fu gradualmente sconvolto nei secoli successivi a causa di intense trasformazioni sociali, economiche e politiche, che condussero ad un ripensamento della vita spirituale.
Gli antichi si staccarono così dal Mondo-Tutto e cominciarono a coltivare un misticismo molto personale, intimo, privato. Gli esseri umani iniziarono a cercare il senso delle cose e gli Dei fuggirono. Nacque così la Filosofia. Quindi, secondo gli ideatori del progetto Tlon, oggi stiamo attraversando una fase analoga perché il pensiero monoteista sta crollando e con esso tutte le Istituzioni che lo tengono ancora in vita.
‘L’alba dei nuovi dei’ ruota intorno al concetto sopra esposto spiegando come – grazie a Socrate, Platone e poi Aristotele – l’umanità stravolse il proprio modo di concepire la vita e dunque di stare al mondo, con categorie mentali completamente nuove. Oggi sul web e soprattutto sui social possiamo, secondo gli autori, riportare in auge un pensiero politeista (i riferimenti impliciti a James Hillman sono a mio avviso palesi) che contempli le diversità e le metta in risalto tramite la meraviglia.
Il superamento del pensiero unico, infatti, amplia le vedute rendendo lo spazio fisico e il mondo virtuale posti più inclusivi, propositivi e vivibili. ‘L’alba dei nuovi dei’ è un libro stupefacente per certi versi ma solo per chi sa cogliere il messaggio profondo che porta nelle nostre vite. Un messaggio che, ci tengo a precisare, nasce comunque da un punto di vista sulla realtà e che, dunque, non può essere in nessun caso assolutizzato.
La recensione è stata scritta da Maria Ianniciello, segui l’autrice su Instagram