Un’inchiesta choc, corredata da foto sconvolgenti. L’odissea della coca raccontata da chi la produce, spaccia, consuma e contrasta. La più grande piaga dell’Occidente spiegata dal basso, per toccare con mano la dimensione del dramma: La bamba. Dalla foglia al naso del mondo. Viaggio nella «via della coca» e nelle vite dei suoi schiavi (Dalai Editore, pp. 192 – Euro 18,50). Tutto parte dai laboratori clandestini del Putumayo, foresta amazzonica colombiana ai confini con l’Ecuador, dove si produce il 50% della cocaina consumata nel mondo, un’insidiosa terra di nessuno dove si muovono eserciti di narcotrafficanti, guerriglieri, paramilitari, truppe regolari. Partendo dalla raccolta delle foglie di coca, e la loro trasformazione, questo libro racconta il viaggio a tappe di un grammo di cocaina in presa diretta. Il trasporto dal Sudamerica all’Africa centrale fino alla porta d’ingresso dei porti spagnoli e quello di Amburgo. Infine, il capolinea: le strade di Milano, la coca-city italiana. Un reportage duro, unico, firmato da un giornalista di inchiesta e da un fotoreporter, nato da testimonianze sul «campo», frutto di un paziente e coraggioso lavoro di ricerca nei luoghi, un collage di storie. Dietro quel grammo di bamba vi è la realtà dei contadini per i quali la droga è sopravvivenza, dei narcos che ingrossano il loro business, dei reparti speciali antidroga che ne fanno una missione di vita, dei clienti che non possono farne a meno. Questa inchiesta racconta l’odissea della cosa dal basso, intrecciandola con i destini di persone che vivono grazie o contro di essa. E ci fa toccare con mano, anche con la forza delle foto, una tragedia mondiale, economica, politica e di migliaia di vite.
Paolo Berizzi, 40 anni, è nato a Bergamo. Laureato in filosofia, è inviato de «la Repubblica». Scrive di cronaca e politica e si occupa, in particolare, di inchieste. Nel 2009 ha scritto Bande nere. Per Dalai editore ha già pubblicato Il mio piede destro (con Dario Cresto-Dina, 2005) e Morte a 3 euro (2008).
Antonello Zappadu è nato nel 1957 a Pattada (Sassari). Figlio di un giornalista della Rai, inizia a fare il fotoreporter seguendo il fenomeno dei sequestri in Sardegna. Nel 2007 e nel 2009 le sue fotografie più celebri – che ritraggono Berlusconi e le sue ospiti a villa Certosa – fanno il giro del mondo. Vive in Colombia.