“La grande bellezza” di Paolo Sorrentino è romanzo o meglio sceneggiatura, edita da Skira e scritta dal regista partenopeo con Umberto Contarello. La storia chiaramente è la stessa del film: il protagonista è Jep Gambardella, un giornalista che si aggira per le strade di Roma, cercando se stesso in un passato illustre, forse quello de “La dolce vita” di Federico Fellini o ancora dei suoi antenati. I personaggi sono come fantasmi e, nonostante provino a divertirsi, si annoiano. Con questo libro, Paolo Sorrentino ritorna sugli scaffali, dopo Hanno tutti ragione (2010), il cui protagonista è un cantante che si chiama Tony Pagoda, il quale ricorda per alcune caratteristiche Gambardella. Il libro ci aiuterà a comprendere la versione cinematografica e soprattutto ad approfondirla. Ne La grande bellezza – film acclamato all’Estero tanto da ricevere l’Oscar per il miglior film straniero – Sorrentino racconta le contraddizioni e il fascino della città eterna, dove è stata scritta la Storia, quella con la S maiuscola. La storia dell’Occidente, con i suoi usi e i suoi costumi, parte da Roma, nelle cui mura sono sintetizzate le guerre e le vicende storiche dei popoli che hanno reso grande l’Occidente, perché sia in epoca Cristiana sia nel periodo precristiano Roma dettava le regole. E forse è proprio per questo che “La grande bellezza” è piaciuta all’Estero e meno in Italia, un Paese che ha la memoria troppo corta per comprendere i suoi talenti…