‘La grande inchiesta di Report sugli antibiotici’

Recensione del libro ‘La grande inchiesta di Report sugli antibiotici’

Antibiotico resistenza (Amr): sugli scaffali delle librerie è arrivato un libro che affronta quest’argomento. Si intitola “La grande inchiesta di Report sugli antibiotici’ (Chiarelettere) a firma di Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini, con introduzione di Sigfrido Ranucci. Il sottotitolo del volume è inquietante: perché non funzionano più. Prima di addentrarci nel libro occorre spiegare che cos’è l’antibiotico resistenza.

Gli antibiotici servono per uccidere i batteri, non i virus

Gli antibiotici sono sostanze elaborate da organismi viventi e prodotti in laboratori che determinano la morte dei batteri impedendone la crescita nell’organismo ospite. I batteri sono microrganismi unicellulari procarioti. Essi sono presenti ovunque, sia nel nostro corpo (addirittura sulla pelle) che nell’ambiente, tanto che sono tra le forme viventi più diffuse sulla terra. Molti batteri ci proteggono, altri ci possono fare ammalare.  

Un virus invece è un parassita intercellulare obbligato, mentre il batterio vive e si riproduce anche all’esterno del corpo umano, i virus al contrario sono capaci di vivere e riprodursi solo nelle cellule viventi. Nell’ambiente muoiono dopo diverse ore. Ora, gli antibiotici agiscono contro i batteri, non contro i virus. Se un’infezione è di origine virale, questa classe di farmaci è del tutto inefficace.

L’antibiotico resistenza è una vera e propria emergenza mondiale (nel 2019 ha causato nel mondo 4,5 milioni di decessi in maniera indiretta, tra cui 1,27 milioni direttamente). Di questa problematica si parla e si scrive sempre troppo poco. L’Italia è il Paese dell’Unione Europea con un livello di resistenza agli antibiotici tra i più alti insieme alla Grecia e alla Romania.

Bisogna poi tener presente che l’antibiotico non è un farmaco come un altro. Quando lo assumiamo modifichiamo l’equilibrio del nostro microbioma, dove è collocato gran parte del nostro sistema immunitario. Di conseguenza attraverso il nostro intestino siamo in grado di alterare l’equilibrio dell’ambiente e delle persone che ci circondano.  

Che cos’è l’antibiotico resistenza?

Antibiotico resistenza significa che su alcuni batteri gli antibiotici sono inefficaci. Come specifica il Ministero della Salute, si tratta di un fenomeno di adattamento naturale di alcuni microrganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico che normalmente è sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie. Questo fenomeno tuttavia è causato in primis da un uso eccessivo e/o non corretto di questi farmaci nel campo umano, veterinario e in agricoltura. In alcuni Paesi la mancanza di accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico sanitari e una prevenzione e un controllo inadeguato delle infezioni contribuiscono ad aumentare il fenomeno.

Cosa dice il libro di Report?

La tempesta perfetta

Il libro oggetto di questa recensione nasce da un’inchiesta realizzata dal programma Rai Report. Il volume si suddivide in otto capitoli. Nel primo i giornalisti scrivono di tempesta perfetta, andando indietro di tre anni, quando è scoppiata la pandemia da Covid-19, nel corso della quale, secondo i reporter, molti medici di base avrebbero somministrato l’azitromicina che è inefficace contro il Covid, tanto che l’AIFA emise un comunicato stampa in cui ribadiva che questa classe di farmaci non cura nessuna infezione virale, compresa l’influenza stagionale. Eppure i dati dicono che la Medicina generale andò in tutt’altra direzione.

Ci sarebbe poi un altro fattore molto determinante nei decessi in Italia di Covid (il condizionale è d’obbligo da parte della sottoscritta). La tesi è questa: molti dei malati di Covid, che erano ricoverati nei nosocomi italiani, sarebbero morti per un mix di fattori, tra cui anche per le conseguenze dell’antibiotico-resistenza, ovvero di super batteri che queste persone avrebbero contratto proprio in ospedale. Come si evince da alcune (poche per la verità) cartelle cliniche. Ma purtroppo i dati a disposizione sono insufficienti perché nel 2020 non furono eseguite autopsie sui morti per Covid né fu fatta una revisione sistematica delle cartelle cliniche. Dunque, siamo nel campo delle supposizioni.

Il ruolo dei medici dalla ricetta facile

Nei due capitoli successivi Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini si soffermano sulle conseguenze delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici in comunità, raccontando alcune storie davvero raccapriccianti, e sulle prescrizioni facili da parte dei medici di base (che ci costano molto care) nonché sulla situazione nelle RSA e negli ospedali dove – si legge nel libro – i super batteri trovano un terreno fertile (le pessime condizioni igieniche) in cui proliferare e moltiplicarsi.

Gli antibiotici nell’ambiente

Gli antibiotici vengono sversati nelle acque tanto che si parla di vera e propria emergenza ambientale. Questo sembra accadere in modo particolare nei principali Paesi produttori, come l’India e la Cina, ma si trovano residui anche in Croazia e in Italia (Lago Maggiore e Po). Sversando residui di questi farmaci nelle acque si contribuisce indirettamente al problema dell’antibiotico-resistenza.

Pochi investimenti in nuovi e più efficaci antibiotici. Il ruolo delle case farmaceutiche

Nel libro ci si sofferma sul piano pandemico nazionale, sul fatto che si investe troppo poco in nuovi antibiotici e sugli interessi delle case farmaceutiche che hanno avviato un vero e proprio braccio di ferro su questa problematica con le Istituzioni, ai quali le Big Pharma chiedono garanzie ed incentivi. Infine gli autori spiegano che cosa si sta facendo e si potrebbe fare nel prossimo futuro per arginare questo grave fenomeno.

Antibiotici Report

Cosa possiamo fare noi pazienti e consumatori?

Alla fine del libro c’è un manuale di autodifesa che consiste in due principi di base, oltre alla vaccinazione che si rivela essere efficace contro alcuni ceppi di batteri. Il primo principio riguarda l’igiene e in modo particolare la pulizia del cibo, delle mani, degli utensili, dei piani d’appoggio della cucina e del frigorifero; il secondo consiste nel farsi alcune domande da pazienti e consumatori. Quali?

Si legge alla fine de ‘La grande inchiesta di Report sugli antibiotici’: Quando ci viene prescritto un antibiotico bisognerebbe chiedere: per quale indicazione mi sta prescrivendo l’antibiotico? Qual è la malattia che dobbiamo trattare? Il farmaco, il dosaggio e la durata rispondono alle linee guida”. Inoltre è necessario diffidare sempre “quando ci viene prescritto un antibiotico, perché le indicazioni per una corretta profilassi antibiotica sono rare se si esclude la profilassi per la prevenzione del sito chirurgico”.

A parte questo, i casi in cui la prescrizione di antibiotici a scopo preventivo (vale anche per tracheiti, bronchiti e faringiti vitali; anche le placche alle tonsille nella stragrande maggioranza dei casi sono causate da virus) è inefficace e dannosa per il nostro organismo ma anche per quello dei nostri familiari e dell’intera comunità mondiale perché siamo tutti collegati. E allora perché vengono prescritti dai medici di base a volte anche per un raffreddore, un colpo di tosse e un mal di gola? Leggete il libro. Lo trovate qui.

Per approfondire sull’antibiotico resistenza e sulle prescrizioni facili

Ecco perché gli antibiotici non servono contro le infezioni virali respiratorie, compresa la bronchite: https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=48231

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