Sharon Moalem è un medico specializzato in neurogenetica e biotecnologie ed è conosciuto in tutto il mondo. Le sue ricerche hanno condotto alla scoperta di due patologie rare e ad un antibiotico che viene usato oggi per trattare le infezioni di superbatteri.
In libreria è uscito il suo nuovo volume che è edito in Italia da UTET e che si intitola ‘La metà migliore. La scienza che spiega la superiorità genetica delle donne’. Il libro è agevole e di facile lettura anche per i non addetti ai lavori nonostante la complessità del tema trattato.
Partiamo da un fatto. Di Medicina di Genere si discute ancora troppo timidamente, perché – come sottolinea Moalem – la Scienza ha perso la capacità di “cogliere le differenze sottili (e non solo tra i sessi)”, e ancora non comprende del tutto che “affermare queste differenze ha conseguenze vitali nella pratica medica”.
Difatti, precisa il genetista, “la nostra comprensione dell’impatto sconvolgente delle differenze tra i sessi in Medicina è ancora a uno stato aurorale” ma si spera che con l’aumentare del numero delle donne nelle sperimentazioni cliniche per nuovi trattamenti farmacologici e la revisione in quest’ottica delle conseguenze mediche del passato, sicuramente, si arrivi a una maggiore conoscenza. Ed è qui l’inghippo, perché la Scienza Medica usa poco nei test clinici femmine, sia animali che umane, e dunque la Medicina tende ad adottare gli stessi criteri per entrambi i sessi.
Ma perché le donne sarebbero superiori geneticamente?
Per Moalem, è il doppio cromosoma X (gli uomini hanno XY) a rendere il sistema immunitario femminile più reattivo ed efficiente. Questo favorisce le donne che tendono a reagire meglio a quasi tutte le cure, ad ammalarsi meno (tranne che per il cancro al seno e per il morbo di Alzheimer) e a superare con maggiore rapidità molte malattie.
“La maggiore capacità di fornire una risposta genetica adatta ai cambiamenti e alle sfide costanti della vita ci ha permesso di sopravvivere come specie per tutto questo tempo. Avere due cromosomi X invece di uno solo consente alle donne di avere maggiori istruzioni genetiche per reagire in modo più creativo alle necessità della vita”.
Il rovescio della medaglia, come si denota dai dati, c’è: le donne si ammalano maggiormente di malattie autoimmuni proprio perché hanno un sistema immunitario più forte. Inoltre, non essendoci un’attenzione alla Medicina di Genere, la popolazione femminile rischia di sviluppare più reazioni avverse ai farmaci, siccome i protocolli sui dosaggi non tengono conto di queste difformità.
Nel libro c’è poi un passaggio che credo sia anche di stretta attualità: “Di norma le donne soffrono e subiscono più degli uomini gli effetti collaterali della vaccinazione ma questo è dovuto al loro efficientissimo sistema immunitario che reagisce in maniera più aggressiva ed efficace al vaccino”, scrive il genetista.
Ne ‘La metà migliore. La scienza che spiega la superiorità genetica delle donne’ lo scienziato racconta anche aneddoti della sua vita personale con un linguaggio molto informale che ben si adatta ad un testo divulgativo.
Il libro alza dunque i riflettori su un tema spinoso, affrontato con taglio giornalistico anche nel libro ‘Invisibili’, in cui Caroline Criado Perez sviluppa la delicata questione del data gender gap.
Le donne sono state appunto invisibili anche per la Scienza Medica, tanto che per molto tempo (questa idea è dura a morire) il cromosoma X è stato visto come l’artefice di tutto i mali proprio perché responsabile di alcune malattie (il fatto di averne uno farebbe, secondo Moalem, ammalare di più gli uomini). Le donne sono state poi considerate inferiori ed erroneamente più deboli anche dal punto di vista psicofisico.
Il libro sfata questo grande tabù affinché la Scienza veda il doppio cromosoma X come un grande valore aggiunto e di conseguenza a non progettare più studi che guardino le donne da una prospettiva maschile.
Per Moalem, prima accetteremo che sono le femmine ad essere diventate la metà migliore in termini genetici e prima si potrà modificare il modo di intendere la ricerca e la pratica medica agevolando così entrambi i sessi nella cura di molte patologie.
‘La metà migliore. La scienza che spiega la superiorità genetica delle donne’, per la ricchezza delle fonti – che danno autorevolezza alla tesi del dottor Sharon Moalem e quindi alla materia trattata – è un libro brillante, appassionante, innovativo. Un piccolo volume che, come scrive The Guardian, attira l’attenzione su uno strumento genetico che potrebbe rivelarsi indispensabile. Maria Ianniciello