Prima di soffermarmi sul libro ‘La rabbia delle mamme’ (Oscar Mondadori) di Alba Marcoli devo farvi una confidenza. Ho uno strano rapporto con la rabbia, in verità. Mi hanno detto che non è socialmente accettabile, perché rovina i rapporti e ti isola dagli altri! La rabbia è comunque un’emozione naturale che ha un inizio, una estensione e poi una fine. In realtà facciamo conoscenza con questa emozione primordiale ed arcaica nella prima infanzia. E chi più e chi meno la sperimenta, prima o poi. Non puoi sottrarti alla rabbia, anche se sei una donna e anche se ti hanno detto, sin da piccola, che arrabbiarsi è cosa da maschi. Si tratta nello specifico di una grossa discriminazione di genere talmente radicata che i genitori perpetuano questa forma pensiero sulle figlie senza nemmeno rendersene conto, trasferendola così di generazione in generazione.
La rabbia delle mamme: il libro di Alba Marcoli. Recensione
La rabbia delle mamme è mal vista, perché nella nostra società c’è posto solo per la donna angelo a causa di un malsano retaggio culturale che si annida nella nostra mente e nel nostro linguaggio diventando atteggiamento e poi si traduce in discriminazione. Secondo l’idea dominante, difatti, una madre dovrebbe essere sempre accogliente, accomodante, amorevole. Nell’universo materno, per la società di oggi e anche di ieri, dunque non ci può essere spazio per sentimenti contrastanti, pena un incredibile senso di colpa che alimenta altra rabbia.
Ne ho parlato abbondantemente nella serie di dirette Facebook ‘Le donne nel Cinema’. Le dirette sono diventate episodi del podcast di culturaeculture.it. Ma, anche dopo l’ultima puntata, non ho smesso di pensarci e ho continuato a leggere perché da mamma non posso farne a meno e da giornalista ho un bisogno quasi arcaico di documentarmi su ciò che penso possa essere socialmente utile.
Quindi, il libro ‘La rabbia delle mamme. Perdersi per ritrovarsi’ della psicoanalista Alba Marcoli fa parte ormai della mia folta bibliografia sul femminile tra cinema e psicoanalisi. Tanto che mi ha permesso di andare ancora oltre.
La rabbia non si risolve, si ascolta!
E allora come si risolve la rabbia? Secondo la psicologa clinica di formazione analitica, non si risolve. La rabbia si ascolta. La rabbia delle mamme poi nasce da situazione irrisolte e da emozioni latenti che affondano le loro origini nell’infanzia, quando da bambine queste mamme venivano lasciate sole nella loro emotività quotidiana.
Le storie di queste donne, che hanno in comune un dichiarato bisogno di affetto mancato, toccano il cuore perché, quando quel bambino urlante o quell’adolescente arrabbiato esprime la propria contrarietà, risveglia nella mamma il lato infantile rimosso che così cerca spazio mediante la rabbia.
Prendeti cura del tuo lato infantile!
Alba Marcoli – che ha trasferito la sua lunga esperienza con le famiglie e con i bambini in questo libro speciale – consiglia alle mamme di non accusarsi e di evocare nei momenti di rabbia la parte adulta che è nascosta da qualche parte, affinché la madre interna possa prendersi cura del bambino interiore.
La rabbia delle mamme è quindi un volume che consiglio a tutte le Madri che vogliono fare quel passaggio in più nel percorso di crescita e consapevolezza perché, con il figlio, cresce anche il genitore. Nel libro poi ci sono diversi passaggi dedicati al padre che ha un ruolo di sostegno e accompagnamento, perciò è una figura capillare. (Maria Ianniciello)