Dopo La ragazza di Cracovia, la scrittrice avvocato di Philadelphia, Pam Jenoff, ritorna a scrivere di Olocausto ne La ragazza della neve (Newton & Compton editori), un romanzo avvincente (che trovate su Amazon, qui) in cui le vite di due donne, apparentemente distanti, s’intrecciano in un circolo di rinunce e ferite insanabili. (N.B. Puoi ascoltare la recensione cliccando sul player o leggerla in calce).
La ragazza della neve: recensione del libro più letto di Amazon
Le protagoniste de La ragazza della neve sono Noa e Astrid, entrambe vittime del rifiuto e dell’abbandono. Noa è olandese e, quando suo padre sa che è rimasta incinta di un tedesco, la caccia di casa. Sola e senza alcun luogo sicuro dove rifugiarsi, arriva in Germania ma suo figlio, appena nato, le viene strappato dalle braccia dal Reich. Disperata, cerca di sopravvivere diventando addetta alle pulizie nella stazione di Berlino. Però un giorno vede un treno, dal quale si sente il pianto di un neonato. Si avvicina così al vagone e si accorge che in quel luogo angusto e buio sono ammucchiati, come se fossero dei sacchi dell’immondizia, tanti bambini. Molti sono morti. Presa da un raptus, ne strappa uno ad una morte sicura e lo porta via con sé.
Astrid invece è nata in una famiglia ebraica circense. Ha lasciato il circo e la sua famiglia per sposarsi con un ufficiale tedesco ma, quando le leggi razziali prendono sempre più forma, il marito le impone il divorzio. Ritorna nella sua terra natia e quindi al Circo.
La triste storia dei bambini deportati
Non vi dirò come queste due donne si incontrano e come si sviluppa la trama, perché tutto questo lo scoprirete leggendo il libro che tocca il cuore in un modo molto intenso e commovente. L’autrice si è ispirata alla piccola Storia che si insinua nella grande Storia, lasciando una traccia di sé tra le fotografie sbiadite. L’arte circense durante il terzo Reich e poi nel corso della seconda guerra mondiale sono un piccolo capitolo che però merita di essere riscoperto mediante questo romanzo, come del resto la vicenda che vide protagonisti i piccoli ebrei deportati. La struttura narrativa de La ragazza della neve è piuttosto semplice ma d’effetto. I capitoli sono strutturati in prima persona e il punto di vista di Noa lascia spazio a quello di Astrid in un crescendo di emozioni fino all’epilogo. Quattro stelle per questo libro che è stato in testa alle classifiche del New York Times e che adesso è tra i titoli più letti di Amazon. Maria Ianniciello