
Scura, minacciosa, attraversata da improvvisi fasci di luce. La resurrezione di Lazzaro, opera monumentale del Caravaggio, si svela in tutta la sua maestosità del dopo un lungo restauro durato sette mesi. Un periodo di inteso lavoro che ha permesso di scoprire nuovi dettagli sull’opera, realizzata tra il 1608 e il 1609 a Messina.
Fino allo scorso dicembre la tela era conservata nella città siciliana, presso la chiesa dei Padri Crociferi, dove tornerà al termine della mostra allestita a Roma in occasione del restauro. Tutti gli appassionati potranno ammirare La resurrezione di Lazzaro nel grande Salone d’Onore di Palazzo Braschi, aperto per la prima volta al pubblico insieme all’attigua Cappella Valadier. Il dipinto rimarrà nella capitale fino al 15 luglio 2012.
Capolavoro imponente, alto quasi quattro metri, La resurrezione di Lazzaro, è stato realizzato in terra siciliana, dove il pittore ha vissuto l’ultimo periodo della sua travagliata esistenza dopo la fuga dalle prigioni di Malta, sognando il ritorno a Roma.
Il restauro, effettuato presso l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma, diretto da Gisella Capponi, e finanziato dall’associazione Metamorfosi presieduta da Pietro Folena, ha permesso di restituire, forse definitivamente, leggibilità a questo capolavoro spesso frainteso. I restauri precedenti, tra cui l’ultimo risalente al 1951, avevano infatti alterato la purezza dell’opera cercando erroneamente di schiarirla perché ritenuta troppo scura.
Oggi si è scoperto che il colore originale è sulle tonalità del nero, con sprazzi di pennellate chiare. Questo perché Caravaggio doveva concludere in fretta il dipinto, commissionato dal mercante genovese Giovanni Battista dè Lazzari per l’altare della cappella maggiore della chiesa dei Padri Crociferi. L’urgenza lo porta ad utilizzare un escamotage: usa come base la tonalità della preparazione scura, rilevando le figure con poche e sicure pennellate chiare, che appaiono ora come lame di luce, e ne definisce le zone incidendo con uno stilo o il retro del pennello.
Nell’oscurità che domina il quadro emergono particolari prima quasi illeggibili. Ma ci sono altre importanti novità che il restauro ha portato alla luce. Caravaggio dipinse La Resurrezione di Lazzaro su sei tele di canapa cucite insieme e non su dodici, come si era creduto finora. Nella parte sottostante è stata fatta un’aggiunta, non dal Merisi, forse per esigenze di collocazione. Infine, la preparazione di fondo della tela è stata realizzata con un composto di calcite creato dallo stesso Caravaggio in Sicilia.
Notizie utili – La Resurrezione di Lazzaro del Caravaggio, dal 16 giugno al 15 luglio 2012,Palazzo Braschi, piazza Navona 2, Roma
Orari: martedì-domenica, 10-20.
Ingresso: €9.
Informazioni: 060608
Piera Vincenti