Le buone maniere a tavola, sul lavoro, in società

Dizionario_Contemporaneo_di_Buone_Maniere 2Il libro di cui stiamo per scrivere farebbe certamente impallidire Ivano e Jessica di Viaggi di Nozze, il film a episodi del 1995, diretto da Carlo Verdone. Ivano certo non era l’esempio delle buone maniere; il suo tipico atteggiamento di coatto ha fatto la storia del cinema italiano. Ma soffermiamoci sul libro, il cui titolo già la dice lunga sul contenuto: Dizionario Contemporaneo di Buone Maniere, scritto da Laura Pranzetti Lombardini, con prefazione di Steve Della Casa e Giuliano Montaldo, edizioni Gribaudo.

Il testo è diviso per argomenti, si passa dalle norme del buon vivere in società al Galateo del buon ricevere, senza dimenticare il Galateo della propria persona e le norme di comportamento in ufficio. Non mancano riferimenti alle nuove tecnologie e ai social. E un paragrafo a parte è riservato alla meritocrazia che, scrive l’autrice, sta tornando di moda: «Se lavorate con correttezza, dedizione e intelligenza, sia i colleghi, sia i superiori se ne renderanno conto».

Interessante anche il capitolo sull’accoglienza e su come imbandire la tavola che, afferma l’autrice, è il biglietto da visita della padrona di casa e ne rispecchia la personalità. «Se la tovaglia è neutra potete usare piatti colorati e viceversa, basta che tutto risulti omogeneo», si legge a pagina 111.  «Il comportamento dettato dalla buona educazione non è un’opinione ma una regola di vita», sostiene Laura Pranzetti Lombardini che, scrivono Della Casa e Montaldo, pensa che il buon comportamento sia una scelta di vita, importante soprattutto per se stessi.

 

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