Sì sa che gli oroscopi piacciono, soprattutto agli italiani, tanto che nella classifica dei libri più venduti dal 29 dicembre 2014 al 4 gennaio 2015 c’è anche l’oroscopo di Paolo Fox, il volume del 2015, edito da Cairo Publishing, al costo di 10 euro. Fox è uno degli astrologi più famosi d’Italia. Lo vediamo spesso in televisione e leggiamo i suoi aggiornamenti settimanali, con tanto di dita incrociate e occhi speranzosi, sulle riviste italiane più in voga.
Ad ogni modo l’oroscopo di Paolo Fox (il titolo esatto del volume è L’Oroscopo 2015) conquista un esaltante settimo posto nella top ten stilata da Arianna +, lasciando indietro Alessandro D’Avenia con Ciò che inferno non è (Mondadori, euro 19), che si colloca all’ottavo posto, e più in basso ancora, rispettivamente al nono e decimo scalino, l’avvincente romanzo di Andrea Camilleri, Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano, nonché In gioco per te. The crossfire series (Mondadori, euro 14,90) di Sylvia Day.
Prima de l’oroscopo di Paolo Fox, troviamo alla sesta posizione il libro comico Diario di una schiappa. Sfortuna nera (Il Castoro, euro 12) di Jeff Kinney, mentre alla quinta c’è Storia di una ladra di libri (Frassinelli, euro 16,90) di Markus Zusak, che è da molte settimane tra i dieci volumi più acquistati.
Ad un passo dalle prime posizioni, proprio al quarto scalino c’è Alberto Angela con I tre giorni di Pompei: 23-25 ottobre 79 d. C. Ora per ora, la più grande tragedia dell’antichità (Rizzoli, euro 20).
Sul podio, dal terzo al primo posto, si classificano La regola dell’equilibrio (Einaudi, euro 19) di Gianrico Carofiglio, La guerra dei nostri nonni (Mondadori, euro 17) di Aldo Cazzullo e per un’altra settimana ancora Avrò cura di te di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, che ancora una volta conquistano la prima posizione.
Il podio di questa settimana abbatte, dunque, tutti i pregiudizi, dimostrando che, anche se al settimo posto c’è un libro più dilettevole che utile, quale l’oroscopo di Paolo Fox, al vertice della top ten ci sono volumi impegnativi, come il saggio di Aldo Cazzullo. Gli italiani, quindi, oltre che amare le frivolezze, vogliono anche riflettere e soprattutto conoscere.